domenica 25 novembre 2012

Dell'essere custodito

Senza infilarmi in una discussione teologica sul Corano, libro che non conosco, vorrei solo far considerare all'amica Balqis che - come si evince altresì da quanto ella testimonia - è tutta una fottuta questione economica e quindi di classe, altro che religiosa: infatti, solo i ricchi possono permettersi - eventualmente - di prendersi cura delle donne comme il faut, giacché, per una donna musulmana, un conto è essere custodita o sostenuta da uno sceicco e un conto da un proletario pakistano o del Bangladesh (siano emigrati in Europa o no).
Durante i miei frequenti* soggiorni in svizzera, nelle località amene che si affacciano sul Lemano (Montreux, Vevey, Lausanne), ho avuto modo eccome di notare frotte di donne arabe eleganti che uscivano con le borse piene dalle varie boutique del lusso, mentre soggiornavano, sicuramente, nei lussuosi alberghi hors étoiles della Riviera; e come le vedevo serene e contente, mentre io girovagavo  coi miei due franchi in tasca, su e giù per le vetrine au bord du lac a sbavare di fronte a un Patek Philippe.

Infine, queste considerazioni a parte, da un punto di vista umano, chiedo: il fatto stesso di essere custodita, sostenuta e protetta nel migliore dei modi possibili, non fa sentire la donna in una posizione di inferiorità nei confronti del custode legale?
Per carità: anch'io se, per esempio, la Marcegaglia, mi sostenesse e custodisse comme il faut, ci penserei un po' se concederle potere legale su di me, ma - come vedi - la mia sarebbe una libera scelta.


*Negli anni passati: sono tre anni che non ci torno, causa anche del Franco (CHF) forte e di altre ragioni che non importa dire qui.

4 commenti:

Luisa ha detto...

ma perche' tu vedi tutto in classi ?

Luca Massaro ha detto...

Mi permetto di darti tre risposte, una ironica, una di saggezza popolare, l'altra filosofica:
1) Perché lavoro nelle "classi".
2) Perché senza lìlleri non si làllera (senza soldi non si fa niente).
3) Perché Marx ha ragione.

giovanni ha detto...

Mi sembra ci si arrampichi sugli specchi per giustificare quello che nei fatti è un giudizio di valore sulla donna che può essere sostenuta e protetta (da cosa?) anche conservando la parità dei diritti. Custodita per favore no, si custodiscono le proprietà.
Signora De Cesare la prego di credermi che non è mia intenzione essere scortese, ma il fatto che certe premure siano accompagnate a dei divieti o al fatto che davanti alla legge una donna vale la metà di un uomo (su questo sono certo per quel che riguarda l'Iran ad esempio, e sono portato a credere che sia usanza diffusa) rende la cosa poco credibile, e agli occhi di un occidentale anche difficilmente comprensibile.

astime ha detto...

Per non lasciarmi andare a turpiloqui, a psicologia in pillole o a citazioni di Sándor Ferenczi (Anna Freud no perché è di parte), rilevo soltanto che l'etimo di "custodire" deriva dal sanscrito e porta con sé sfumature di "nascondere" e "velare".

Buona serata :)