Quanto segue voleva essere un commento a un post allegro di Olympe de Gouges, una blogger che, quando ci si mette (e ci si mette quasi sempre), apre la mente a prospettive nuove e ci proietta fuori dal mero battibecco della politica locale.
Volevo, insomma, scrivergli un commento a partire da questa sua marxiana affermazione:
«il modo di produzione capitalistico si presenta essenzialmente come processo di produzione del plusvalore».
Bene, una volta che, per ragioni intrinseche al sistema di produzione capitalistico, tale processo di produzione del plusvalore si arresterà, ovvero (mi si passi tale similitudine) quando la mucca sfruttata non produrrà più latte* e l'umanità sarà divisa tra chi ha il magazzino pieno (o superpieno) di latte e chi invece non avrà un decilitro da bere - e questo sembra il destino inesorabile che colpisce le nazioni capitaliste più mature -, la storia si ripeterà sbattendo in faccia al popolo le illusioni democratiche con un bel revival neofascista, guerra compresa (grazie al fatto che, coloro che hanno i magazzini pieni saranno in grado di pagare superefficienti guardie del corpo), oppure lo scontro (perché scontro sarà), porrà le basi di un radicale mutamento politico e sociale?
*Una similitudine non usata a caso, in quanto si riferisce a quest'ottimo post di Fabristol, il quale approfondisce una questione (la questione latte vaccino nella società occidentale) che una volta era il mio cavallo di battaglia nell'autoconvinzione macrobiotica (anche se io la buttavo là in modo meno documentato).
2 commenti:
non aspettarti nulla da me per natale, nemmeno carbone
lo scontro c'è tra capitale e lavoro, la sua intensità dipende dalle situazioni e da tante altre cose
ciao
per carità, non avessero a mettere di nuovo la carbon tax
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