sabato 17 novembre 2012

Italia schifa

Ci sono vari modi per rileggere il passato, più o meno recente, della storia politica italiana, e quello di Giuliano Ferrara da una parte, e di Luca Cordero di Montezemolo dall'altra, è, senz'altro, uno dei più schifosi.
Riguardo al primo, che seguo oramai per rimbalzo, leggere questa sua reprimenda su Grillo è talmente irritante che mi verrebbe voglia subito di andare a votarlo Grillo, perché sarebbe paragonabile a sputargli in un occhio, a Ferrara. Finché restava, Grillo, un fenomeno marginale che toglieva consenso e voti al centrosinistra, manco se lo cagava, lo relegava (lui e gli altri scherani berlusconiani) al rango di fenomeno episodico. E ora che l'onda di Grillo avanza e prenderà, probabilmente, più voti del suo porco amore, eccolo insieme a tante altre facceammerda, a tentare di lordarne la figura.
L'accusa, oggi, è verso quei giornalisti che, a suo dire, si genuflettono preventivamente a Grillo. Egli scrive:


Come è andata si sa? Cosa si sa? Io non tengo articoli e commenti suoi di repertorio, ma è sufficiente ricordare che Giuliano Ferrara è stato ministro di un governo che aveva esponenti leghisti nel suo consiglio (il partito del cappio al collo in parlamento e fieramente avversi - a parole - a Craxi); e poi posso sbagliarmi (e nel caso fare ammenda) ma quando Berlusconi fece l'«editto bulgaro» contro Santoro, Biagi e Luttazzi, veramente Ferrara ritenne «giusta e sacrosanta» la «levata di scudi», l'«incontenibile indignazione»? Il problema urgente per Ferrara è quanto segue: se quelli del M5S saranno numerosi in parlamento e decisivi nelle varie commissioni, il timore è che gli tolgano inesorabilmente quei bei soldini che gli fanno tanto comodo per tenere in piedi un giornale che, senza finanziamenti pubblici, sarebbe bell'e chiuso.

Infine due parole per colui che oggi, dal palco della sua Italia Futura, dichiara:
«Mai più firmeremo deleghe in bianco alla classe politica, per questo scendiamo in campo - ha tuonato Luca Cordero di Montezemolo intervenendo all'assemblea "Verso la terza Repubblica" - In questi venti anni abbiamo provato vergogna per essere italiani e nessuno di noi vuole mai più provare questo sentimento. Mai più accetteremo di vedere l'Italia derisa e disonorata, mai più proveremo l'umiliazione di essere commissariati o di essere l'anello debole in Europa e nel mondo».
Sì, talvolta qualche piccola, tenue critica, un buffetto, gliel'ha fatto a Silvio Berlusconi; tuttavia, mai nell'esercizio stesso del potere berlusconiano, Montezemolo ha detto, con voce forte e chiara, una minima parte di quello che oggi, con sicumera, dice.
Dice che non firmerà più deleghe in bianco, per questo oggi ri- «candida Monti» a futuro presidente del consiglio, un professore che sa già come operare per salvaguardare gli interessi che contano.
Dice altresì che le prossime elezioni saranno quelle più importanti dal '48; ah sì? Forse perché c'è il rischio che prenda troppi voti qualcuno che rompa le palle al sistema? 
Dice persino che basta stare in tribuna: con Monti, che fa meno ridere e desta meno preoccupazioni, non importa neanche assistere allo spettacolo politico - ci sarà lui a fare da garante, a giocare sporco, a caricarsi di enormi responsabilità per scaricare sulla popolazione che non conta il peso della crisi.
...
Ma cosa hanno in corpo questa gente? A cosa pensano realmente dopo aver soddisfatto il loro stomaco e, quindi, il loro intestino?

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