Il ministro dell'interno, Annamaria Cancellieri, parlando al Senato della Repubblica, ha detto che le forze dell'ordine si stanno preparando a fronteggiare possibili emergenze di ordine pubblico perché «la situazione economica è difficile». Per far ciò - ella ha proseguito - è allo studio del governo la possibile introduzione dell'«arresto differito» per coloro che parteciperanno alle manifestazioni muniti di passamontagna, caschi e bastoni:
«l'arresto differito è uno strumento molto efficace che ha dato risposte positive negli stadi e pensiamo quindi di applicarlo; [tuttavia] stiamo facendo una valutazione perché ci sono aspetti costituzionali da chiarire».
Ah, meno male ci sono gli aspetti costituzionali da chiarire.
Ora, a parte il fatto che il cosiddetto Daspo avrà funzionato per gli stadi ma non certo per i pub, c'è da dire che, a tale proposito, da un punto di vista dell'ordine pubblico, sono socialmente meno pericolosi i manifestanti “sociali” (che, seppur muniti di caschi e spranghe, affrontano reparti specializzati anti sommossa delle forze dell'ordine), rispetto a gruppi di tifosi neofascisti che compiono premeditate e vigliacche azioni squadriste ai danni di persone impreparate e senza difesa (trovandosi poi di fronte soltanto tre poliziotti raccattati alla bell'e meglio dopo che qualche buonanima ha telefonato in centrale).
Ma d'altronde questo è normale: lo Stato italiano, come lo stesso capo della polizia (Manganelli) in qualche trasmissione ha ammesso, teme più le aggressioni di sinistra a sfondo “sociale” che le aggressioni di destra a sfondo “razzista”. Non c'è bisogno di spiegare perché.
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