Chissà se nel parlamento italiano della presente legislatura qualche deputato o senatore abbia fatto un intervento del genere. Temo di no.
Eppure sarebbe interessante che qualcuno dei nostri rappresentanti parlamentari osasse mettere in discussione la linea atlantica, a partire dalla scandalosa evidenza d'essere, l'Italia, uno dei servi sciocchi degli Stati Uniti d'America.
Italia e Usa, pace è fatta. L’incontro con il sottosegretario di Stato Victoria Nuland ha chiarito ogni malinteso sulla questione delle sanzioni russe: «Alla scadenza verranno rinnovate». Il Sole 24 Ore, martedì 7 aprile 2015
Figuriamoci quindi se l'attuale governo si permette di dissentire sulla politica di frammentazione (divide et impera) della Nazione certamente nemica della pace internazionale.
Sarebbe interessante, tuttavia, che al guerrafondaio in pectore, titolare della Farnesina, scappasse di chiedere al segretario di stato Kerry perché soltanto gli Usa possono permettersi, neanche troppo tacitamente, di essere amici e nemici di qualcuno allo stesso tempo, portando ad esempio tutto il puttanaio di cui sono artefici in vicino e medio Oriente. Loro sì, possono e gli altri no, non possono. Non vogliono assolutamente che i loro “amici” abbiano amicizie o frequentazioni dubbie coi loro nemici. Sennò si offendono e ti fanno i dispetti: ne conoscono così tanti. I più usati degli ultimi tempi si chiamano Moody's e Standard and Poor's.
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