- Certo, anche se ogni volta che lo sento mi viene voglia di invadere la Polonia.
Woody Allen, Misterioso omicidio a Manhattan
Gli studenti protestano, gli operai protestano, monta la protesta. In ogni luogo, pronte ed efficienti, le squadre antisommossa svolgono il lavoro di difesa dell'ordine costituito in maniera egregia.
Ogni volta, come dicono i giornalisti, stesso copione.
Signore e signori! È dalla morte di Carlo Giuliani a Genova (e anche prima) che le cose stanno in questi termini. Ché pensate, per esempio, se Wikileaks ci fosse stato prima del 2001 l'11 settembre sarebbe stato possibile? Un'altra fava è possibile (cogliamola).
Noi, caro Fabristol, noi umani abbiamo la fortuna di poter pensare anche quello che tu dici, che tutto sia un complotto e che siamo dei fessi complici del sistema. E poi ci sono stati e ci saranno tanti e tanti profeti che mostreranno le falle del sistema.
Ma il sistema è questo perché nessun altro sistema è possibile. Noi siamo qui in questi termini, a queste condizioni, perché dei vari mondi possibili l'unico dato è questo: non ce ne sono altri e non ci sono nemmeno nella nostra immaginazione.
Le comparse politiche che regolano il sistema, che lo dirigono, sono fatte della nostra stessa pasta. Il punto è che esse, contrariamente a noi filosofi periferici, hanno avuto l'occasione di essere lì, ai comandi, per qualche favorevole congiuntura astrale che li ha strutturati mentalmente o come un Frattini o come un principe ereditario degli Emirati Arabi.
Gli umani, come diceva bene Günther Anders¹, hanno questo difetto fondamentale: che non sanno percepire la discrepanza tra quello che riescono a produrre e quello che sono in grado di immaginare. Scrive Anders:
«Credo che oggi immoralità e colpa non stiano nella sensualità o nell'infedeltà o nella disonestà o nella dissolutezza e nemmeno nello sfruttamento, ma nella mancanza di fantasia. E credo che il primo postulato debba essere: allarga la tua capacità immaginativa così da sapere quello che fai».
Prendiamo un esempio.
Le armi sono giocattoli troppo utili, e il meccanismo terrorismo, guerra al terrorismo è l'unica modalità specchietto per le allodole ancora valida per mantenere ben oliato il meccanismo produzione-consumo. È chiaro che «l'industria non produce armi per le guerre, ma guerre per le armi. Come essa abbia bisogno della guerra per assicurare il consumo dei suoi prodotti, come essa non possa “vivere senza uccidere”, come essa abbia bisogno del consumo per continuare a produrre. Le armi sono merci ideali».
Ecco, per esempio, uno dei principali difetti immaginativi dell'umanità: che non sa immaginarsi senza una drastica reale riduzione degli armamenti. Io credo che in pochi abbiano anche solo immaginato cosa succederebbe se la superpotenza americana decida, dall'oggi al domani, di dismettere l'esercito, le armi di difesa e di offesa... Già. Cosa succederebbe? Ci sarebbe qualcuno pronto alla carica per la conquista dell'America? I russi? I cinesi? Gli arabi? O forse darebbe il la all'escalation virtuosa del disarmo plurilaterale?
...
¹G. Anders, Opinioni di un eretico, Theoria, Roma-Napoli 1991 (trad. Ranieri Callori)
¹G. Anders, Opinioni di un eretico, Theoria, Roma-Napoli 1991 (trad. Ranieri Callori)
2 commenti:
Non condivido la tua impostazione pessimista. Esistono dviersi sistemi e l'umanità ne ha usati diversi. Non è vero che l'unico sistema è quello che abbiamo adesso. E non è neanche vero che siccome siamo tutti fatti di quella pasta lì allora anche i nostri governanti debbano esserlo.
Il mondo in cui viviamo oggi è un'aberrazione, una oclocrazia, una distorsione di un sistema che potrebbe essere migliore.
E negli ultimi anni le cose sono andate sempre peggio.
E poi, non mi vorrai rovinare un sogno.. ? :D
No, caro Fabri, non te lo voglio rovinare, il sogno, perché anche ne nutro uno uguale ed è quello di veder davvero cambiare questo sistema aberrante di potere. Ma come? Se anche il sistema che sembra meno peggio, la democrazia, è out allora quale altro cercare di adottare?
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