sabato 20 agosto 2011

Il montar della protesta


Non pare vero, ma sta montando la protesta intorno allo scandalo permanente dei finanziamenti dello Stato Italiano allo Stato Pontificio. La gente, si sa, mormora, e Dio ultimamente dà poche risposte: il mondo, infatti, da queste parti occidentali, pensa poco al Signore se non nei momenti topici di nascita, morte, sacramenti vari e feste comandate. Il resto è vita - e bestemmie parecchie per arrivare a fine mese. Le preghiere hanno poca presa per pagare le rate degli iPad, o le vacanze a Formentera. Ok, qualche crocerossina, anche numerose, fanno la carità ed elargiscono pasti caldi a migliaia di affamati. Ma la classe media si è rotta i coglioni del principio di sussidarietà, che insomma dietro un pezzo di pane ci debba essere per forza un padre pinco e la madonna addolorata delle rose. La povertà, insomma - pensa l'uomo medio (o almeno vorrei pensasse così) - è il combustibile perfetto per tenere accesa la fiamma della fede. E la Chiesa Cattolica si pasce di poveri per mostrare che a qualcosa di concreto serve. Ma anche se fosse dimostrato che tutto quanto essa riceve fosse ai poveri dedicato, e quando dico tutto intendo tutto, non potrebbe lo Stato dirsi ma non posso fare un appalto a regola di legge tra varie agenzie che svolgano il lavoro di sussidarietà? Vince la Chiesa? Benissimo, a volte càpita persino che per fare un'autostrada vincano l'appalto aziende in odor di mafia. Sto vaneggiando? Mica tanto. Guardate questo elenco e pensate che è tutto a norma di legge. E come Berlusconi ha governato tutti questi anni per piegare la legge ai suoi interessi, dico, possibile che non ci siano politici che osino piegare la legge all'interesse dello Stato Italiano contro quello Vaticano?

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