mercoledì 10 agosto 2011

Una digressione che la tocca (Purg. VI, 128)

Caro Matteo Renzi,l’ 11 agosto del 1944 la città fu liberata dai tedeschi grazie alle forze del CLN. Il Cardinale Elia della Costa aveva da poco esortato la popolazione ad evitare atti di violenza contro i fascisti ed i nazisti.!!! Glii stessi che sparavano su donne e bambini. Non furono i preti, il Cardinale locale, né l’allora prudentissimo Papa Pacelli ad aiutare la liberazione.Evidentemente lei non conosce la storia se ha invitato l’arcivescovo Piovanelli a Palazzo Vecchio per tenere il discorso del 67 esimo anniversario (domani) della liberazione di Firenze.O spera che ormai nessuno si ricordi i fatti di allora?Caro sindaco, si decida. Non si può stare sotto tutte le bandiere e non si può offendere la memoria di chi ha sofferto e cioè di un’ intera nazione, facendo scelte ingombranti!
Mi e ci risponda: a che gioco gioca?
Annamaria Papi [via Nazione Indiana]


Gioca a fare il bravo bambino cattolico, lupetto dei boy scout.
Gioca a rappresentare soprattutto la Firenze bianca, la Firenze che sopporta il fatto che un giornale da urlo come la Nazione possa rappresentare la città, raccontarla.
Una Firenze che vuole conciliare il culo con le quarant'ore, da sempre.
Una Firenze imborghesita, imbolsita, talmente marginale da far venire voglia di esiliarsi da soli.
Una Firenze che vive nella presunzione di essere una delle più belle città del mondo: ok, lo sei, ma che due palle raccontarselo ogni giorno, guardandosi allo specchio come la regina cattiva di Biancaneve.
La bellezza, se non è influente, se non va a letto col potere, quello vero, è solo una puttana da quattro soldi che non commuove più nessuno, che non muove la società, la politica, e quindi la popolazione. (Forse questo discorso vale per ogni città italiana, per lo Stato intero).
Firenze svuòtati di te stessa, sgòmbrati. Dài aria alle tue stanze aprendo le finestre al mondo, facendo sì che il mondo di te s'impossessi veramente, non tanto comprando i tuoi ninnoli e i tuoi palazzi per chiudersi dentro a raccontare la tua storia a pochi rincoglioniti. E che i fiorentini diventino solo una minima parte del tutto, politici compresi.
Eppure avesti anche la tua occasione con la piena del '66.
L'hai persa. Ora vai pure con il gonfalone in corteo a fare le tue rimembranze storiche. Tradizione... tradizione... ma non senti che già la parola stessa implica il tradire
E tu invece, Firenze stupida, sei sempre maledettamente fedele a te stessa.

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