giovedì 4 agosto 2011

L'omeopatia non è scienza però qualcuno rende felice

Nell'esprimere la mia piena solidarietà a Samuele di Blog(0) minacciato di querela dalla Boiron, segnalo altresì che oggi su Sette il magazine del Corriere della Sera, vi sono due pagine di Franca Porciani dedicate a Christian Boiron, capo della suddetta azienda francese produttrice leader mondiale di prodotti omeopatici.
«Un leone di cartapesta coloratissimo al centro del giardino e lampioncini dalla foggia strampalata accolgono il visitatore all'ingresso dei Laboratori Boiron di Lione [...] L'impressione di gioco e di allegria cresce in modo esponenziale negli uffici davanti ai pavimenti blu indaco, le pareti gialle e rosse, i tavoli, le sedie bizzarre, la lampade dalle forme fantasiose».*
*Per rendere omaggio ai colori ho fotografato il servizio sullo scenario colorato della concimaia sotto casa.
Due pagine in cui si racconta di come il «manager filosofo» intende la sua filosofia di vita applicata all'azienda, anche alla luce dei recenti libri dello stesso C. Boiron: Siamo tutti fatti per essere felici, Sperling & Kupfer editore; e le Ragioni della felicità, Franco Angeli editore.
È un uomo felice, insomma, Boiron, ed ha cuore che lo siano anche gli altri, a cominciare da chi lavora per lui nella sua azienda. Dichiara infatti, in un ottimo italiano (appreso dalla seconda moglie piemontese) alla Porciani del Corsera:
«Cerco di creare le condizioni perché una persona sul luogo del lavoro, se vuole, possa essere felice. Se metto il colore, il rosso, il blu, quadri e sculture, non è per abbellire l'ambiente, ma perché l'arte è la chiave della felicità: forse aiuta i miei dipendenti a ripensare il loro modo di vivere l'azienda, a costruire un proprio progetto. Organizzo corsi di pittura per aiutare le persone a tirare fuori le capacità creative perché non c'è felicità sul lavoro se non c'è partecipazione, se non c'è inventiva.
Boiron prosegue con la sua testimonianza, ricordando gli esempi di filosofia aziendale di Olivetti e Michelin, ai quali si è ispirato. Indubbiamente, si sente, è un imprenditore illuminato. Dall'articolo si viene a sapere inoltre che se «l'azienda realizza un incremento di produttività maggiore del 4% ritenuto indispensabile alla sua sopravvivenza, il profitto che ne deriva viene ripartito in parti uguali» tra gli azionisti e i dipendenti.

Si parla successivamente della forza del sogno, del necessario rinnovamento politico di fronte alle emergenze ecologiche del pianeta; insomma, più di ascoltare un Marchionne qui sembra di sentir la voce di un nouveau philosophe di ultima generazione. E soprattutto: si parla di arte, di sogno, di felicità, di politica, di tutto si parla fuorché di omeopatia, di medicina, di scienza. Ma guarda te e io che mi aspettavo una difesa della omeopatia come scienza, come appunto prometteva l'indice di Sette

Mi è venuta un po' sfocata l'immagine, ma come vedete evidenziato sotto il numero di pagina 74 c'è scritto "Scienza". E invece ho trovato... che cosa ho trovato? La felicità?

«Adesso cerco di creare un forum internazionale sulla felicità», dichiara Boiron, dicendo anche che «bisognerebbe impegnarsi a promuovere la libera circolazione del sorriso, l'apertura verso gli altri». 
Purché gli altri non siano dei casse-couilles come Samuele, naturalmente.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo! Notare che nella seconda foto il ricercatore sta scaricando dal barile acqua purissima e ovviamente nell'azienda Boiron tutti i dipendenti devono fare come lui: ovvero mettersi camice e cuffietta. Non sia mai che l'acqua che maneggiano prenda la memoria dei loro vestiti!

Olympe de Gouges ha detto...

come si chiama chi vende prodotti che promettono rimedi per la salute ma sono acqua fresca?

come si chiama chi vende farmaci (testati) che invece non servono a nulla in qualche caso sono anche dannosi?

come si chiama un sistema economico-sociale che in tanta parte si basa su queste cose?

oggi al supermercato di un centro commerciale ho visto uno scaffale con 7 ripiani lungo non meno di 25 mt di solo ammorbidente delle diverse marche. è dannosissimo x le lavatrici (+ del calcare) e può essere sostituito tranquilamente dall'aceto (che non lascia alcun odore)

non ti racconto dei due scaffali di shampoo e delle otto marche di carta igienica ofnuna presente con vari modelli, per tutti i ... gusti

eccetera

Luca Massaro ha detto...

@ Fabristol
PUò darsi anche che quei contenitori contengano Tintura Madre di Cardo Mariano :)

@ Olympe
Per quel che vale: anch'io uso sovente l'aceto per varie cose; come brillantante per la lavastoviglie per es; o anche come semplice anticalcare per pulire il lavello o il piano cottura gas inox. E non ti dico poi del bicarbonato; o anche della vecchia liscivia che sgrassa anche Ferrara (alla coop si trova).

Simone ha detto...

@ Olympe de Gouges

C´e' una differenza fondamentale tra il nulla omeopatico e i farmaci (anche quelli che non servono a nulla, esistono vero quelli efficaci?)

Il meccanismo con cui ne e´permessa la vendita.
Il primo e´il mercato libero il secondo e´un mercato controllato.
Abbiamo dei problemi con i farmaci (inutili, costosi, dannosi)? Abbiamo , almeno in teoria, la possibilita' di cambiare ed emendare (cosa che nei fatti succede), per il nulla omoepatico non poossiamo fare niente e chi prova a mettere in guardia dal nulla che danneggia (se ho un malattia curabile e´molto piu´dannoso prendere l´acqua omoeptaica che un farmaco vero con qualche effetto collaterale) viene cacciato di integralista!

Non c´entra con l´omeopatia ma racconto una esperineza in un Paese BIO integralista.
Un giorno un trentenne con un po´di tosse va in un farmacia a chiedere un semplicissimo sciroppo per la tosse e la commessa gentilemente gli propone un bell´estratto al timo in soluzione alcolica al 5%. Alla richiesta di uno scirippo non erboristico la commessa del paese biointegralista risponde picche..
Il nostro protagonista allora torna sui suoi passi e rinuncia.

Ora io non ho nulla contro il timolo (mi domando perche' si debba estrarre dal timo e non sintetizzarlo con costi molto minori) ma perche' il timolo mi uccida i batteri che mi causano la tosse ce ne vuole un quintale! Ma la cosa migliore e´ dove e´sciolto il timolo: soluzione alcolica al 5% e visto che il timo e´naturale lo possono prendere i bambini da 6 mesi!!! Chi darebbe a un neonato 4 cucchiani di birra al giorno?

il paese bio integralista e´la Germania e il trentenne sono io che ad aspettato chela tosse andasse via da sola e per un paio di notti non ha dormito perche' un clamante della tosse deve essere prescritto dal medico! Alla faccia dei costi della sanita'!

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

Più che con Boiron ce l'ho con l'articolessa marchettara della Porciani sul Corriere, tornato della Serva.

Luca Massaro ha detto...

@ Popinga
In effetti, un siffatto articolo, non si capisce bene cosa sia se non della pubblicità indiretta.

Simone ha detto...

@ Luca, Popinga


scusate ma di cosa vi stupite? L´Italia e il Paese di DiBella......