Fuggire via.
Ma corro piano
giro in tondo, piano
a passo lento
picchio la suola al piano
d'erba e sterro.
Corro e non mi sento
corro e non mi pento
corro e respiro lento
nell'aria di gennaio
quella in cui l'uomo pensa
più facilmente alla partenza
al viaggio.
Corro, aspetto maggio
corro, senza coraggio
corro, da scarafaggio
che teme il ribaltamento -
le zampine che si muovono
impotenti in attesa
che una mano amica
gli offra un angolo piatto
di piacere.
Corro, voglio godere
corro, voglio vedere
corro, voglio tre sere
di parole che portano alla terra
e che ti fanno avere la presunzione
massima di far la storia.
Corro, e la vittoria
non è il mio scopo.
Corro, non so dove, corro
e basta. Ve lo dico dopo
se c'è un traguardo.
Corro e non c'è ritardo
in questa corsa.
Corro: mia sola forza.
2 commenti:
Luca, il traguardo è la nascita - da mo' che l'hai passato! Ora corri al di là, puoi farlo senza affanno.
M'incuriosisce sapere cosa intendi con il "correre al di là della nascita".
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