venerdì 6 giugno 2014

Il coinvolgimento prioritario

[via]

Premesso che non bisogna lasciarsi mai prendere troppo dall'entusiasmo, in attesa che alle parole seguano i fatti, è con viva e vibrante soddisfazione che salutiamo l'annuncio del ministro della (ex pubblica) Istruzione, il quale, a settembre, 
emanerà delle nuove Linee guida (che aggiorneranno quelle a suo tempo predisposte dal ministro Fioroni) a cui le istituzioni scolastiche dovranno attenersi nella programmazione di iniziative per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. 
Bene. E che c'entra il gender col bullismo?
No, è che un deputato dei Fratelli d'Italia (il partito di Giorgia e Ignazio) al question time s'è lamentato col ministro Giannini perché al
Liceo classico “Giulio Cesare” di Roma [...] ai ginnasiali di 15 anni è stato fatto leggere un romanzo i cui contenuti sono stati giudicati «inopportuni» e «sconvenienti» dalla Presidenza del Senato, che ha impedito fossero inseriti stralci del testo in un’interrogazione) 
e perché anche al
Liceo ginnasio “Muratori” di Modena [...] è stata organizzata una conferenza del transessuale Luxuria, senza prevedere il contraddittorio e, soprattutto, senza avvertire i genitori degli studenti, che infatti hanno molto protestato. 
Ah. Ma continuo a non capire in cosa i temi gender c'entrino col bullismo.
Ma come non capisci: è
proprio per evitare il ripetersi di situazioni simili, conseguenza dell’applicazione, nelle scuole, della “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, predisposta dall’Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali) in collaborazione con 29 associazioni Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali), entro settembre il Ministero dell’Istruzione emanerà delle nuove Linee guida (che aggiorneranno quelle a suo tempo predisposte dal ministro Fioroni) a cui le istituzioni scolastiche dovranno attenersi nella programmazione di iniziative per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. 
Non capisco proprio un cazzo. Cioè: capisco soltanto che per soddisfare la pruderie della presidenza del Senato (alla quale non piacciono i pompini tra uomini), e per impedire che un trans vada a parlare nelle scuole pubbliche statali, il ministro della (ex Pubblica) istruzione ha dichiarato che a settembre emanerà delle nuove linee guida.

E cosa si presume sarà emanato? Ascoltiamo cosa dice Roberto Gontero, presidente dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche)
«Proprio nell’incontro che abbiamo avuto a maggio avevamo chiesto al Ministro di riscrivere le Linee guida, perché riteniamo irrealistico che entrino nelle classi dei nostri figli contenuti che non hanno ricevuto il preventivo consenso dei genitori. Il Ministro ha recepito queste nostre preoccupazioni e di questo siamo certamente soddisfatti».
Sto capendo che i genitori cattolici vorrebbero essere loro a stabilire quali contenuti debbano entrare nelle classi delle scuole statali della repubblica italiana. O perlomeno, avere lo stesso potere di indirizzo dell'Unar.
Ma l'Unar è un'associazione privata come i comitati dei genitori cattolici?
No, l'Unar, Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali, è un ente pubblico, patrocinato dalla presidenza del consiglio dei ministri, appartenente al Dipartimento per le Pari Opportunità.
E il ministro Giannini - che, tra l'altro, ha giurato di essere fedele alla Repubblica e alle istituzioni, ecc. - che cosa ha promesso di emanare? Innanzitutto ha affermato la
«totale estraneità» del Miur alla redazione e diffusione nelle scuole degli opuscoli dell’Unar “Educare alla diversità a scuola”, commissionati all’Istituto A.T. Beck, (l’intera Strategia è costata 300mila euro); [inoltre] ha ribadito che «il Ministero proseguirà i progetti contro ogni forma di discriminazione nelle scuole», sottolineando che, nella predisposizione delle iniziative, sarà prioritario il coinvolgimento delle associazioni dei genitori. Anche i contenuti delle nuove Linee guida in vigore da settembre, saranno stabiliti attraverso il confronto diretto e costante con i genitori. Che, invece, erano stati completamente esclusi dalla Strategia dell’Unar.
Cosa hai capito?
Capisco che i comitati dei genitori cattolici sanno fare i conti in tasca alle strategie gender. Capisco, inoltre, che un ente pubblico ha disposto dei finanziamenti pubblici, credo mediante l'attribuzione di un progetto a chi ha vinto una gara pubblica, in questo caso l'Istituto A.T. Beck, bandita - ricordiamolo - da un Ufficio patrocinato dalla Presidenza del consiglio dei ministri. Capisco infine che un ministro della repubblica ha dichiarato che «sarà prioritario il coinvolgimento delle associazioni dei genitori» “private” nello stabilire l'indirizzo e i contenuti delle Linee guida che dovranno essere seguite dalle istituzioni scolastiche statali pubbliche dal prossimo settembre. Tra queste associazioni di genitori ci saranno, beninteso e ben vigili e pronte, anche associazioni dei genitori cattolici.
Sembra tu abbia capito bene. Cosa proporresti agli strateghi dell'Unar?
Di pretendere che il ministro coinvolga anche l'Agaso (Associazione genitori amanti del sesso orale) e l'Age 69.

4 commenti:

giovanni ha detto...

Tutto, ma proprio tutto, e fin dall'inizio non è stata altro che una operazione di marketing. Vonno venne 'sto libro, non c'è nessuna emergenza omofobia e soprattutto non gliene frega un cazzo a nessuno dei ragazzi. Nessuno, né aii genitori beghini né ai comitati lesbo-gay-trans-sadomaso e così via.

Massimo ha detto...

Io invece, se devo essere sincero, non ho capito nulla.

Luca Massaro ha detto...

Mi sa che hai tremendamente ragione.

Luca Massaro ha detto...

Rettifica: mi sa che avete tremendamente ragione entrambi.