mercoledì 26 ottobre 2011

Efficientamenti

Rilassato dopo una bella pasta al sugo, vista - sul Journal di France2 - la trepidazione per quanto succede ora a Bruxelles, indossati i pantaloni di una tuta per liberare le palle dalle stretture dei jeans moderni, ecco che mi leggo, beato, la lettera che 'l governo italiano ha scritto all'Ue. 
Essa è composta da quattro punti cardine e una Premessa:

A.I fondamentali dell'economia;
B.Creare condizioni strutturali favorevoli alla crescita
  • a) Promozione e valorizzazione del capitale umano
  • b) Efficientamento del mercato del lavoro
  • c) Apertura dei mercati in chiave concorrenziale
  • d) Sostegno all'imprenditorialità e all'innovazione
  • e) Semplificazione normativa e amministrativa
  • f) Modernizzazione della pubblica amministrazione
  • g) Efficientamento e snellimento dell'amministrazione della giustizia
  • h) Accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ed edilizia
  • i) Riforma dell'architettura costituzionale dello stato
C. Una finanza pubblica sostenibile
  • Le pensioni
  • La delega fiscale e assistenziale previdenziale
  • Le dismissioni
  • La razionalizzazione della spesa pubblica
  • Debito pubblico
  • Il costo degli apparati istituzionali
  • Il pareggio di bilancio
  • Definire le ulteriori misure correttive eventualmente necessarie
D. Conclusioni

Di tutta questa brodaglia schematizzata, c'è soprattutto un neologismo (per me lo è almeno) che mi preoccupa: efficientamento. Mi sembra un avverbio temibile, che mi ricorda, a tutta prima, il piallamento dei coglioni. Più questo governo dura, più noi italiani corriamo il rischio di diventare angeli. 
È per questa ragione che mi tocco le palle adesso, per ricordarmele il giorno in cui non ce l'avrò più.

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