Il mio tragitto casa-lavoro prevede il transito per un colle sul quale è situata un'amena località climatica. In tale località vi sono degli alberghi che, normalmente, sono pieni di turisti soltanto in piena estate. Da un mese a questa parte noto, nel parco antistante all'albergo principale di tale località, un nutrito gruppo di giovani uomini di colore. A occhio, saranno una cinquantina, non di più. Indossano, più o meno tutti, delle tute da ginnastica e, quando passo, li vedo di solito o passeggiare, o guardare il panorama, o giocare a calcetto, o starsene seduti a conversare e guardare passare le auto davanti.
In buona sostanza: mi sembra che essi non facciano un cazzo dalla mattina alla sera.
Questo tardo pomeriggio di caldo ottobrino, tornando a casa, in tratto di strada più in basso e più vocato alla coltivazione di vigneti, ma senza alberghi nei dintorni, scorgo un gruppo di giovani uomini di colore impegnati nella raccolta di sassi da un campo arato da poco, tutti polverosi e accaldati. Li vedi, tali uomini, nella fatica. Credo siano "dipendenti" dei Marchesi Frescobaldi e che tolgano i sassi per piantare, in seguito, nuovi vigneti.
Invece, pochi chilometri più avanti, rivedo i giovani uomini neri, i primi nominati, sempre nello stesso quieto vivere.
Ma chi sono? Decido allora di fare una piccola sosta nella località climatica, giusto per fare rifornimento di carburante e prendere un caffè. Nel bar c'è una signora che conosco e lavora lì. Ci salutiamo. Dopo i convenevoli, vado al punto e chiedo: «Scusa, ma chi sono quei giovani uomini di colore che gironzolano da un mese a questa parte nei dintorni senza fare un cazzo da mane a sera?». E lei: «Mi aspettavo questa domanda: oramai ce la fanno tutti questa domanda. Sono profughi, profughi in fuga dalla Libia».
«Ah, benissimo», dico io, «sono contento che la nostra regione si distingua nell'accoglienza. Ma perché in albergo cazzo?». «Beh, era sempre vuoto e non sapevano dove metterli», precisa lei. «Per il titolare questa è manna, chiaro. Camere occupate, tre pasti al giorno per quasi cinquanta persone, biancheria, tutto. Tanto paga la Regione o lo Stato, non sappiamo».
Un po' contrariato, ribadisco il concetto che bisogna essere orgogliosi di questa capacità di accogliere e accudire chi ha bisogno di aiuto. Ma poi la signora mi fa: «Sì, in principio sono d'accordo anch'io. Tuttavia, non dovrebbero pagar loro anche i vizi». «Beh, se qualcuno fuma, o ha bisogno di telefonare, di leggere un giornale, un giretto in città...». E lei: «Col cazzo. 40 euro al giorno a testa. Moltiplica per trenta. 1200 euro al mese puliti puliti cadauno». E io: «Non ci credo. Sei sicura di quello che dici? Guarda che un disoccupato italiano in mobilità o un cassintegrato prende meno. Anch'io tutto sommato prendo meno visto che dal mio stipendio devo togliere le spese correnti, e devo farmi da mangiare, tanto per dirne una». E lei, insistente: «È tutto vero: 40 euro al giorno a testa».
La saluto un po' contrariato (non con lei), ma pensando che, se questa notizia fosse vera (e domani telefono in regione o in comune o non so dove, ma telefono per avere conferma o smentita) sarebbe davvero una grande cazzata. Certo, in rapporto ai grandi ladrocini perpetrati dai potenti è poca cosa. Ma, se fosse vero, sarebbe comunque irrispettoso per tutti quegli immigrati che si spaccano le mani e qualcos'altro per molto meno e che poi, quello che guadagnano, se lo devono spendere per sopravvivere. E sarebbe irrispettoso anche per i disoccupati e, altresì, per i lavoratori italiani di qualunque categoria, perché per avere una diaria così "corposa", occorre lavorare, appunto.
E se invece non fosse vero, ci sarebbe da capire come possano nascere voci del genere. Il "come" ho detto. Non il "perché".
4 commenti:
46,00 € per la precisione.
E sono la somma che l'albergatore (o la Caritas, o altre onlus) percepisce per ospitare i profughi/rifugiati/immigrati dal Ministero degli Interni.
Spesa che viene sostenuta solo per i profughi/rifugiati/immigrati dell'emergenza di Lampedusa di aprile scorso.
saluti v.
Grazie Valeria del tuo prezioso commento.
Una domanda: quindi le 46€ a persona sono per l'albergatore e non per il profugo/rifugiato/immigrato; ovvero, quest'ultimo, non percepisce una diaria... ho capito bene?
Sì, hai capito bene.
Alcune organizzazioni (caritas ecc) usano l'importo oltre che per la parte strettamente alberghiera anche per attivare mediatori culturali, percorsi formativi o di inserimento lavorativo.
L'aspetto per me inaccettabile della questione è che quelle poche migliaia di persone approdate a Lampedusa in primavera hanno avuto e avranno un trattamento diverso da tutti quelli che sono arrivati prima o arriveranno poi. Il nostro PdC aveva promesso di liberare in 48 ore Lampedusa e non ha badato a spese per fare ciò.
Tanto non paga certo lui...
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