«Che cosa le sarebbe giovato sapere fin dall'inizio della cura che lei avrebbe perso rapidamente fiducia nel medico e che sarebbe andato alla ricerca di un altro, portando in salvo l'immagine della salute nella quale vuol essere restituito, ma sempre più incerto sulla sua somiglianza con la vera salute?... Prima o poi l'ammalato comincia a credere che le possibilità di guarigione siano nelle mani di un altro dottore; e va in cerca di questo. Talvolta uno solo non gli basta; passa ad un altro, ad un terzo, a un quarto. Spesso li frequenta contemporaneamente. E spesso il desiderio traviato e la fede negli altri è tanta che egli abbandona il terreno arido, ma sicuro, della scienza, per consegnarsi nelle mani di empirici, di ciarlatani, di maghi mistici e simile genìa... Fra noi medici, questo periodo siamo soliti chiamarlo del “pellegrinaggio”.»
Franco Fortini, Giovanni e le mani, Einaudi, Torino 1972
3 commenti:
ciao Luca, a chi ti riferisci con Cuba?
A coloro che vi si recano per acquistare il presunto farmaco anticancro avente, come principio attivo, il veleno di una particolare specie di scorpione.
ah, grasie
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