mercoledì 9 maggio 2012

Fermo immagine da una casa di morti



«Sfortunatamente, espressioni come: “Io sono lo zar, e anche Dio”, e tante altre sullo stesso tenore, erano piuttosto ricorrenti fra i comandanti in passato. Bisogna dire, però, che oggigiorno tali personaggi sono rimasti ben pochi, se non sono scomparsi del tutto. Noterò, altresì, che coloro che amavano vantarsi a quel modo e usare simili espressioni, erano per lo più i comandanti che provenivano dai ranghi più bassi. Si sarebbe detto che il grado di ufficiale li stravolgesse interiormente, cervello compreso. Dopo aver sfacchinato per anni, dopo aver passato tutti i gradi della subordinazione, tutto d'un tratto si ritrovavano ufficiali, comandanti, nobili, e, per inesperienza, per l'esaltazione del primo momento, ingigantivano l'idea della propria potenza e del proprio valore; va da sé che si comportavano così solo con i subalterni. Con i superiori, invece, continuavano a mantenere un comportamento servile, ormai completamente superfluo e persino inviso a molti. Anzi, alcuni di questi leccapiedi s'affrettavano a comunicare ai loro comandanti, persino con un particolare intenerimento, che, sebbene avessero raggiunto il grado di ufficiali, essi provenivano pur sempre dai ranghi inferiori, quindi “avrebbero ricordato qual era il loro posto”. Invece con i subalterni diventavano praticamente dei despoti assoluti. Certo, oggigiorno se ne trovano pochi di ufficiali così, di quelli che si metterebbero a urlare: “Io sono lo zar, e anche Dio”.»

Fëdor Michajlovič Dostoevskij, Memorie da una casa di morti, 1860, Giunti, Firenze 1994, (traduzione di Maria Rosaria Fasanelli).

Secondo me non può essere solo amicizia. Secondo me Putin ha promesso qualcosa a Berlusconi, forse alcune frequenze televisive della Grande Russia, o l'acquisto di vari format prodotti da Mediaset. Giacché non si capisce come Berlusconi possa starsene tranquillo a vedere una cagata pazzesca come una partita di hockey amatoriale senza altro scopo che avere accanto una bionda traduttrice, mentre qua da noi Alfano, Cicchitto, Gasparri e Quagliarello (do you remember Quagliarello?) si scervellano su come ricomporre un partito disfatto.
Eh no, qui c'è sotto qualcosa, vero faccia di catrame?

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