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Mi
ricordo una volta, quella volta che ero innamorato, che eravamo
innamorati. Era bello, eravamo pazzi l'uno dell'altra, ci cercavamo,
ci scrivevamo, ci facevamo delle fotografie in bianco e nero che poi
facevamo sviluppare in un negozio di città perché erano un po'
spinte, soprattutto quelle in cui facevi la pipì con quel vestito
bianco tipo sposa hippy che ti stava tanto bene. Chissà
dove sono finite quelle foto, se le avrai conservate, visto che le
tenevi tu.
Mi
ricordo che ci bastavamo, che non chiedevamo altro che vederci, che
telefonarci al tempo in cui i telefonini non c'erano era una
meraviglia, dato che non ci irradiavamo il cervello con le onde
elettromagnetiche. Sarà per questo che siamo ancora così
intelligenti?
Mah.
Comunque ci amavamo, inutile negarlo. Eravamo in simbiosi, ritmi
condivisi, anche nel sesso. Cioè io lo avrei fatto anche qualche
volta in più, però non è che al tempo avevamo una casa, avevamo una
macchina e pure abbastanza scomoda e d'inverno faceva freddo e i
vetri si appannavano, anche se poi era divertente disegnarci
cuoricini e qualcos'altro.
Eravamo
così contenti di stare insieme, tanto che salutavamo sempre prima la
brigata degli amici coi quali andavamo a bere birre. E se allo
stronzo che ci aveva provato mentre andavi in bagno prima di partire
tu avevi tirato un calcio in uno stinco, io invece non avevo risposto
ai piedini della tua amica un po' puttana, ché si vede gli piacevo
perché io piacevo a te e lei s'immaginava chissà quali doti avessi
mai oltre a quelle del vaneggiamento.
E
poi arrivò l'autunno, il tuo compleanno, una telefonata di un tuo
vecchio amico che chissà perché si rifece vivo e io, per poco, mi
ritrovai morto, perché dal tutto, in pochi mesi, passai al niente.
Era primavera, era maggio e mi giravano le palle come un'elica perché
tu, con l'onestà che sempre ti contraddistinse, mi dicesti che no,
non mi potevi più vedere, che era inutile insistere, vai pure a
camminare con Daniela che ha le poppe grosse più di me.
Me
ne frego delle poppe, dei piedi, e di quella puttana di tua amica che
adesso sta' tranquilla non me la darebbe nemmeno se gliela pagassi.
L'amore è una brutta bestia, ma dimmi una cosa: io ti amo ancora e
niente è cambiato per me e vorrei capire il perché per te lo è anche
se tu non me lo dirai mai per non ferirmi, ma dimmi: se tu tornassi
indietro e mi rivedessi con quel cappello e quel libro in mano cosa
faresti, ti volteresti da un'altra parte?
No,
non mi volterei da un'altra parte e ti ribacerei perdutamente, così come ti
baciai, sotto le note magiche di Messico e Nuvole, la faccia triste
dell'America. Ma non ora no, non posso più: amo un altro e io non
voglio più vederti, altrimenti staremo male io e te, e nonostante
tutto a quel noi io, in parte, ci tengo ancora, seppure nello spazio
del ricordo.
Ok,
va bene, ma addio non ce lo diciamo, mi sembra di morire. Il mondo è
questo, non ha importanza. La vita è lunga e io sarò triste,
un'esperienza che un giorno forse troverò persino necessaria. Stare
male fortifica l'animo. Con la disillusione si cresce. Si diventa
grandi sulla propria pelle, sulle proprie palle e su poche stelle
come cantava Vecchioni in una canzone ai tempi in cui le sapeva
scrivere. Ma le palle mie non sono diventate così forti come
pensavo. Anzi. No, non perché ti pensi o rimpianga i tuoi baci
dappertutto.
È
che vent'anni fa mi lasciasti proprio nel momento in cui l'Italia era
nella merda, presa tra la mafia e Berlusconi e io non ero pronto come
ora a fare la rivoluzione. Ora sì che sarei pronto, magari anche a
mandarti a fare in culo.
N.B.
Paula della foto non c'entra nulla. Mi piaceva il maglione.
8 commenti:
Anche la rabbia ha una sua forma di tenerezza.
Può darsi, sì. Una rabbia tenera senza artigli :-)
Mannaggia! Mi dispiace, dai non ci pensare almeno per i prossimi 20 anni.
Bello questo blog.
Francesca
Davvero bello? Guarda che ci credo...
;-)
Comunque, benvenuta Francesca.
È solo un racconto, parzialmente veritiero
Davvero
Ho appena scoperto di avere una doppia identità!
Infatti, mi sembrava che di "Francesche" ce ne fossero troppe...
Grazie comunque, ciao.
P.S.
Ho aggiunto icalamari al reader. Leggerò.
Ne sono felice, ho aggiunto alterlucas al mio. F
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