«O
stand, stand at the window
As
the tears scald and start;
You
shall love your crooked neighbour
With
your crooked heart».
W.H.
Auden, “As I Walked Out One Evening”.
Lucas
pensava di essere un dritto. E invece no, è uno storto, uno che, non
riuscendo a sopportare tutto il peso della letteratura, si piega come
un giunco. Pensante, va da sé.
Ma
in che senso “peso” della letteratura? Un peso ermeneutico,
semiotico...? Macché, magari egli potesse vivere la letteratura
secondo un'istanza critica.
Lucas è affetto da qualcosa di simile al bovarismo, solo non si
lascia incantare da eroi ed eroine, ma dalle parole.
Le parole lo attraversano, parole che diventano cose
nell'attimo stesso in cui le pronuncia. E di ogni parola così
vissuta si sente responsabile, come della propria faccia. Prendi la
parola amore per
esempio, detta cento volte a caso (o al vento...), mille volte per
prenderla in giro, un milione per rimpiangerla. Poi càpita di dirla
una volta sola, in un preciso momento – ed ecco che essa lo
attraversa come un raggio ciclonico e lo trasforma. Niente è più
come prima, pur non essendo cambiato niente. La realtà è la stessa,
ma gli occhi la guardano in modo diverso. E il pericolo è che questa
diversità sovverta quel minimo di ordine costituito, quei piccoli
punti riferimento che rendevano la vita comoda, della serie uno si
alza e sa esattamente quali gesti compiere, in maniera automatica,
rassicurante. Ma le parole non rassicurano, scombussolano, cominciano
ad agire come farmaci dentro al corpo, o – per usare una
similitudine invalsa – come palline da flipper tra stomaco e
cervello. Insomma, le parole agiscono sul sistema nervoso
centrale e Lucas si sente tutto
scosso, come un cavallo in corsa al palio di Siena che gira a tondo e
non gliene frega un cazzo di arrivare primo. “Che ci faccio io con
tutta queste gente qua fuori?” Hanno ammazzato due ragazze una ragazza e piange come se servisse a qualcosa. Come mai gli succede questo? Cos'è
quest'aria profumata di ginestre? Ecco, tutto questo Lucas lo
gestisce come finora l'Europa ha gestito il debito pubblico greco. Se
per caso Moody's dovesse giudicargli il rating esistenziale, sarebbe
anch'egli da tripla C: un Coglione Che Corre, se lo vedeste ora nel
prato sottostante, inseguito da tre cavalli di cui uno baio, che
vogliono soltanto brucargli lacrime.
2 commenti:
Spesso, troppo spesso, diciamo ed ascoltiamo parole senza più afferrarne il senso.
Finchè suona una sveglia e tre bombole scuotono il contenitore dei significati.
Spesso,anche con chi mi sta vicino, preferisco non parlare. Tanto per non disabituarmi al silenzio, quello che non distoglie dal pensare, bene o male che sia.
Approvo il tuo silenzio condiviso.
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