Va bene, data l'aria che tira, avere nominato la Melandri a presidente del Maxxi non è affatto cosa opportuna. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce; il ministro Ornaghi, da buon cattolico ben riparato dalle correnti d'aria, non l'ha sentito, il vento; pazienza.
Ma ritorniamo al punto: lo scandalo non è tale nomina, ma precipuamente il fatto che, durante il suo mandato, ammesso che non faccia cazzate inenarrabili, la Melandri non sarà sottoposta ad alcuna verifica e controllo sulla qualità del suo operato. Farà bene? Benissimo, sarà la persona giusta al posto giusto. Farà male, farà insomma? Allora via, fissato un certo periodo, la si dimissiona d'imperio, così come d'imperio è stata nominata. Che problema c'è?
Il problema sussiste eccome. E deriva dal fatto che, in Italia, il merito si valuta sempre ex ante, anziché ex post.
Se, per esempio, la Melandri si mette all'ingresso del Museo delle Arti del XXI secolo con un tacco di questo genere
A visitor looks at an artwork of butterflies wings by artist Damien Hirst at Gagosian gallery |
e disponibile a fare qualche handjob artistico, c'è caso che riesca, in breve tempo, ad arginare il calo di visitatori.
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