Io sono qui di nascosto, seduto
in un treno azzurro. Le rotaie
arrugginite cigolano e piano
piano arriverò alla stazione
grigia e fredda, dove un facchino
immoto non esprimerà alcun segno
di esistenza – vera ed unica,
accessoriata di sogni nitidi,
tersi come immagini riflesse
in un video inossidabile e piatto,
telecomandato. Senza
prospettive distribuirò speranze
gratis e fiori colti in giardini
pensili: speranze invisibili,
inservibili, beffarde, fittizie.
E fammi pure un caffè di rose
nere o rosse, poca importanza
ha.
Gennaio 1987
9 commenti:
sans mots, je suis retournée, mais sans mes mots...
bisous
(tu ne seras jamais seul)
N.
Je me suis aperçu, mais j'ai rien dit parce que j'ai eu peur de te déranger.
Tous mes meilleurs vœux.
pas de peur...tu m'as dit de ne quitter pas les amis qui aiment voyager sur les routes du web...
et me voilà
sur la même rue
encore
Sui treni credo d'aver sognato ancora più che a occhi chiusi.
Bisognerebbe ci fosse, caro Gians, una specie di Orient Express con carrozze riservate ai blogger che "postano" viaggiando in direzione Istanbul
Si sarebbe una bella carrozza, caro Lucas.
Questa cosa per esempio è molto Chagalliana
Se sul treno ti siedi
al contrario, con la testa
girata di là, vedi meno
la vita che viene, vedi
meglio la vita che va.
(Vivian Lamarque)
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