Man Ray, Photomontage with Nude and Studio Light |
...questo sedere che mi ritrovo tra due uno sinistra destra eccoci partiti naso nero e rosa nemmeno la forza di leccarlo noi al contrario mezzo giro verso l'interno spostamenti ricongiungimento delle mani dondolio delle braccia degustazione in silenzio del mare e delle isole teste che si girano all'unisono verso i fumi della città localizzazione in silenzio dei monumenti teste che ruotano di nuovo si direbbero unite da un assale insomma nebbia e rieccoci qua mentre mangiamo i sandwich a bocconi alterni ciascuno il suo scambiando parole dolci cara io do un morso lei inghiotte caro lei dà un morso io inghiotto non tubiamo ancora la bocca piena amore mio do un morso lei inghiotte tesoro mio lei dà un morso io inghiotto insomma e rieccoci qua che ci allontaniamo di nuovo per campi la mano nella mano le braccia dondolano la testa alta verso le cime sempre più piccole non vedo più il cane non vedo più noi la scena si vuota qualche animale i montoni si direbbe granito che affiora un cavallo che non avevo visto in piedi immobile dorso curvo testa bassa le bestie sanno azzurro e bianco del cielo mattino d'aprile sotto il fango è finito fatto ecco che svanisce la scena rimane vuota qualche animale poi svanisce via l'azzurro io resto là laggiù a destra nel fango la mano si apre e si richiude questo aiuta che lei se ne vada mi accorgo che sorrido ancora non ne vale la pena ormai da tempo non ne vale la pena la lingua riesce fuori va nel fango resto così più sete la lingua torna dentro la bocca si richiude deve fare una linea dritta adesso fatto ho fatto l'immagine.
Samuel Beckett, L'immagine,
traduzione dal francese di Chiara Agostini, Leggere, Mensile per i libri, n° 7, dicembre 1988 - gennaio 1989.
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