domenica 13 marzo 2011

Pensierino della domenica


A proposito della riforma della giustizia.
Premetto che a me convincono di più le ragioni dei magistrati rispetto a quelle del governo. Però ammetto, in linea teorica, che una riforma del nostro ordinamento giuridico possa essere presa in considerazione.
Senza entrare nello specifico dei vari tecnicismi giuridici (non ne sono molto competente, anche se è vero che nelle modifiche delle procedure si nascondono le "esigenze" politiche), e lasciando la parte il fatto che la riforma proposta dal governo sia, o meno, pro domo Berlusconi*, mi domando: tale proposta di legge del governo arride o preoccupa la criminalità organizzata?
Questo deve essere il punto non eludibile prima di procedere a qualsiasi tipo di riforma della giustizia, anche alla luce di quanto detto dal Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi nel suo allarmato intervento presso l'aula magna dell'Università Statale di Milano.
«Nell'arco di trenta anni, all'insorgere della criminalità organizzata sarebbe attribuibile una perdita di Pil di 20 punti percentuali, essenzialmente per minori investimenti privati».
Perché se è vero che l'infiltrazione mafiosa nell'economia avanza senza soste, qualsiasi riforma della giustizia che non ne tenga conto come dato di primaria importanza, provocherà inevitabilmente maggiori benefici alle organizzazioni criminali.

*È difficile però parlare della riforma della giustizia in Italia senza prendere in considerazione Berlusconi: è un po' come discutere del clima senza mai nominare la temperatura.

1 commento:

Weissbach ha detto...

"mi domando: tale proposta di legge del governo arride o preoccupa la criminalità organizzata?"
Mah, chi può dirlo?!?
Comunque sia, parole sante.

(ogni tanto torno)