«La modernità, in voi, succhia e assorbe tutta la linfa del passato, come la modernità della nuova Italia; e qualunque avvenire valga la pena di avere, dovrà nascere da uomini come voi, non da intellettuali grami e stentati o da puritani pieni di autoinibizioni. La fortuna non arriderà mai a coloro che sconfessano le forze vive della natura. Potete ben permettervi che qua e là un vecchio filosofo sperimenti in anticipo la morte, e viva, per quanto è possibile, nell'eternità. La verità non potrà non trionfare nel giudizio finale. Forse, non può trionfar prima. Forse, finché la vita dura, per riconciliare gli uomini con la realtà, la finzione, in certi sensi, può essere più necessaria della verità».
George Santayana, L'ultimo puritano, [The Last Puritan, 1939, prima edizione italiana, 1952], Baldini Castoldi Dalai, Milano 2005, pag. 636 (traduzione di Camillo Pellizzi).
Non fate leggere quanto scritto sopra a Giuliano Ferrara: potrebbe credere di aver ragione con le sue ridicole accuse di neopuritanesimo.
Tuttavia, in questo brano di Santayana, sono nascoste (ma mica poi tanto) le ragioni del successo di Mussolini prima, e di Berlusconi poi. E altresì le ragioni dell'insuccesso, del fallimento quasi continuo della sinistra italiana. La sinistra non sperimenta in anticipo la morte: medita troppo, non getta se stessa oltre l'ostacolo, non si mette alla prova, tentenna, esita, non grida forte le proprie ragioni, giuste o sbagliate che siano. La sinistra deve rivendicare la sua idea di egualitarismo (per esempio), sbatterla in faccia a questa fottuta modernità che provoca, in questi ultimi anni soprattutto, miseria estesa. Deve rivendicare e difendere con le unghie e coi denti la conquiste sociali ottenute a prezzo di lacrime e sangue nel corso degli ultimi due secoli. Di cosa hanno paura? Di esser di nuovo rinfacciati del fallimento del comunismo sovietico? Ma cazzo! Cos'è il berlusconismo se non un fascismo rimodernizzato, con le uniche varianti di non rischiare, per noi cittadini, il carcere o purghe per dire queste cose, e con un capo del governo che fa prima i suoi interessi che quelli collettivi (sì: tra tante infamie commesse, Mussolini - se non erro - non si è mai fatto votare dal parlamento leggi ad personam)? Se Berlusconi ha vinto è perché ha illuso gli italiani con una finzione che nascondeva loro la verità delle sue intenzioni. Per questo alla sinistra occorre una nuova finzione. Più efficace e meno intrusiva (sapete come, sapete dove) per la nostra penisola di pena.
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