Sam Crawford |
Stasera c'era Dori Ghezzi a Che tempo che fa, per sponsorizzare l'uscita della collezione di dvd di Fabrizio De André, Dentro Faber, proposta dal Corriere della sera e Sorrisi & Canzoni. A un certo punto la regia ha mostrato un estratto di un concerto di De André, quando sul palco arriva Ivano Fossati e insieme cantano 'Â çímma, scritta a quattro mani. Dori Ghezzi e Fabio Fazio ricordano, di passata, che il brano è stato ripreso dalla tournée Le nuvole del 1991, in particolare del concerto tenutosi a Firenze il 16 marzo.
Quasi vent'anni fa. E Lucas era lì, in piedi, al Palasport. Ed era con colei che, di lì a poche settimane, partì portandosi via con sé le nuvole. Egli rimase sotto un cielo luminoso che rifletteva la sua miseria. Restò senza cuore per un po' di tempo. Lei glielo prese senza tanti complimenti. Lui non la autorizzò. Mica scemo. Ma non ci fu verso, lei partì. Prese con sé le sue cose, alcuni suoi dischi, gli Amori ridicoli di Kundera, e la primavera non era ancora cominciata. Mah, che dire di una donna che ti lascia dopo che l'hai portata a vedere Giorgio Gaber, Paolo Conte e Fabrizio De André? Niente, non devi dire niente. Devi solo constatare che non vuole le tue americhe; vuole lasciarli liberi i tuoi sogni, farli crescere, senza immischiarsi nei tuoi limiti, nelle tue perplessità. Ecco cos'era lo strano sudore della sua mano, un sudore freddo, gelido, da farla sembrare di marmo. Che strano, proprio quando De André attaccava con questa canzone colossale. Ma era meglio così, soprattutto: era necessario. Come poteva Lucas diventare ciò che è se lei non fosse partita col suo cuore in prestito? Glielo rese alcuni anni dopo, senza interessi, ma glielo rese. Fu abbastanza gentile, era ancora in buone condizioni. Vi lasciò impresso solo un piccolo tatuaggio che gli ricorda ancora l'iniziale del suo nome. Una S, come stronza.
7 commenti:
Ma sei sicuro che tu vent'anni fa eri già nato? Vedi che meraviglia, questo internet. Se ti avessi conosciuto di persona, non avrei l'immagine di te come un giovane ragazzo, non mi stupirei che tu vent'anni fa non solo eri già nato ma andavi ai concerti con una donna. Al massimo ti avrei visto coi calzoni corti e quella donna sarebbe stata tua madre. Sei sicuro, che non fosse tua madre? No, non era tua madre, va bene, va bene...
Allora, ora che so che sei un adulto alto mi chiedo se tu sia un adulto di culto. Vediamo: S... scoprire che hai avuto una storia d'more con una santa, che effetto ti fa? Eh, sì, perché mi sa che tu hai avuto a che fare proprio con una santa. Il sudore, oltre che essere freddo in quel modo che hai così ben ricordato, odorava di giglio?
Caro Rom, tu m'illumini.
In un certo senso "era" mia madre (adottiva). Da lei (con lei) rinacqui, diventai adusto (non adulto) (ri)subendo il trauma di un repentino svezzamento.
"Santa" tu proponi? Può essere: accesi per lei diversi ceri, mi bruciai più volte le mani, che per questo - calde com'erano - sentivano il contrasto della sua freddezza. E ora che mi ci fai pensare sì, odoravano non tanto di giglio, quanto di giunchiglia.
Sono stupito di tanta acredine, di tanto risentimento. Mi fa riflettere molto.
caro Fabio,
per quanto possibile mi sforzo di non essere un "risentito".
Il risentimento è una vertiginosa caduta nel sottosuolo, questo lo sappiamo (Girard dixit). Come un Dostoevskij in piccolo cerco di sputarlo fuori, attraverso il gioco della memoria mescolata a finzione letteraria. La "pointe assassine" finale è solo un morso sulla mia lingua.
http://www.youtube.com/watch?v=Wn7SrZfi9jA&feature=related
te la dedico, per quel che vale, forse niente. mari
non è così che nascono i poeti?
WW
Parentesi inopportuna.
Com'è Amore Ridicoli di Kundera?
Chiusa.
Appendice parentesi inopportuna:
http://www.youtube.com/watch?v=j-153SuP6iI
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