mercoledì 10 settembre 2014

Come ogni merce, il denaro

«La forma di equivalente d'una merce non implica la determinazione quantitativa della sua grandezza di valore. Se si sa che l'oro è denaro, e quindi è immediatamente scambiabile con tutte le altre merci, non perciò si sa quanto valgono, per esempio, dieci libbre d’oro. Come ogni merce, il denaro può esprimere la propria grandezza di valore solo relativamente, in altre merci. II suo proprio valore è determinato dal tempo di lavoro richiesto per la sua produzione e si esprime nelle quantità di ogni altra merce nella quale si è coagulato altrettanto tempo di lavoro. Questa fissazione della sua grandezza relativa di valore ha luogo alla sua fonte di produzione nel traffico immediato di scambio. Appena entra in circolazione come denaro, il suo valore è già dato.»

Karl Marx, Il Capitale, Libro I, cap. 2 Il processo di scambio

Economia non è medicina per cui posso azzardarmi, senza pretesa di miracoli, a fare il Vanoni (anche se, in verità, il sistema politico economico che domina il mondo è guidato dai Vanoni) e dire: la ripetuta, para salvifica, operazione contabile di Mister Draghi di abbassare il costo del denaro è un bluff, l'ennesimo. Il mercato è saturo di merce, compresa la merce denaro.
Gli stregoni della finanza mondiale coltivano da sempre l'illusione – prestigiatori del cazzo che segano realmente in due le vite altrui – che il denaro sia una merce avente proprietà di autoalimentarsi. Tuttavia, quando una cosa materiale diventa segno (rappresentazione generale del valore), tale trasformazione di stato non implica un infinito autoriprodursi, cosa che sarebbe come pretendere, per esempio, di far bollire e quindi evaporare, dell'acqua contenuta in una pentola, il doppio del suo contenuto. Il valore del denaro non può incrementare smettendo completamente di riferirsi a ciò che gli conferisce valore, la merce, i prodotti in cui è coagulato il lavoro umano.

Giorno di pioggia, oggi, da mane a sera. Mi chiedo: quando la nuvola di denaro creata a buon mercato precipiterà a terra, bomba di carta o bitcoin che sia, quali disastri provocherà?

5 commenti:

siu ha detto...

Parole sante, dubbio finale sacrosanto (e da ieri non smette di piovere neanche qua nell'estremo nord-est).

Olympe de Gouges ha detto...

la questione, nell'essenziale, è ben posta nel tuo commento al brano di marx. va distinto il concetto e il concreto di denaro e di moneta. quella di cui parliamo in continuazione è moneta, non denaro. e chiamarlo denaro è già pregiudizievole in principio, in quanto di denaro, salvo che in taluni scambi internazionali (e ora nemmeno più in quelli), non ne circola. in circolazione vi sono solo rappresentanti del denaro, segni di valore, moneta cartacea, la quale non rappresenta ormai più nulla, se non la fiducia che gli viene convenzionalmente accordata. perciò gli Usa temono l'euro e qualsiasi moneta che possa porsi concorrenzialmente in alternativa al dollaro (non più convertibile!). è dunque un'economia fondamentalmente di carta la nostra, che come l'alta pressione atmosferica dura finché non arriva la depressione. vi sono delle leggi che hanno forza di leggi naturali alle quali gli uomini non vogliono prestare ascolto. poi .....

Luca Massaro ha detto...

Grazie cara Maestra.

Anonimo ha detto...

"...quali disastri provocherà?"

ehm... nessuno. a terra non ci arriverà mai. ci sono dei filtri a mezza via tra il cielo e la terra, e si attiveranno quelli.

(se potessi mai giungere a patti con certe soggezioni reverenziali, mi azzarderei a osservare che
"convenzionalmente" 'na bella sega: la moneta rappresenta la lunghezza della spada di chi la offre a debito e si aspetta che venga accettata. in eterno.
e io non riesco a vedere nessuna convenzione dietro a, o davanti a, o in, "spada")

Olympe de Gouges ha detto...

precaria, come un raggio di sole nell'estremo nord-est