«La forma di equivalente d'una
merce non implica la determinazione quantitativa della sua
grandezza di valore. Se si sa che l'oro è denaro, e
quindi è immediatamente scambiabile con tutte le altre merci,
non perciò si sa quanto valgono, per esempio, dieci libbre
d’oro. Come ogni merce, il denaro può esprimere la
propria grandezza di valore solo relativamente, in altre
merci. II suo proprio valore è determinato dal tempo di lavoro
richiesto per la sua produzione e si esprime nelle quantità
di ogni altra merce nella quale si è coagulato altrettanto tempo
di lavoro. Questa fissazione della
sua grandezza relativa di valore ha luogo alla sua fonte di
produzione nel traffico immediato di scambio. Appena entra in
circolazione come denaro, il suo valore è già dato.»
|
Karl
Marx, Il Capitale, Libro I,
cap. 2 “Il
processo di scambio”
Economia
non
è medicina
per cui posso azzardarmi,
senza pretesa di miracoli, a
fare il
Vanoni (anche
se, in verità, il sistema politico economico che domina il mondo è guidato dai Vanoni) e dire: la ripetuta, para salvifica, operazione contabile
di Mister Draghi di abbassare il costo del denaro è un bluff,
l'ennesimo. Il mercato è saturo di merce, compresa la merce
denaro.
Gli
stregoni della finanza mondiale coltivano da sempre l'illusione –
prestigiatori del cazzo che segano realmente in due le vite altrui –
che il denaro sia una merce avente
proprietà di autoalimentarsi. Tuttavia,
quando una cosa materiale diventa
segno
(rappresentazione generale del valore), tale
trasformazione di stato non implica un
infinito autoriprodursi, cosa
che sarebbe come pretendere, per esempio, di far bollire
e quindi evaporare,
dell'acqua contenuta in una pentola, il doppio del suo contenuto. Il
valore del denaro non può incrementare
smettendo completamente di riferirsi a ciò che gli conferisce
valore, la merce, i prodotti in cui è
coagulato
il lavoro umano.
Giorno
di pioggia, oggi, da mane a sera. Mi chiedo: quando
la nuvola
di denaro creata a
buon mercato precipiterà a terra, bomba
di carta o bitcoin che
sia, quali disastri provocherà?
5 commenti:
Parole sante, dubbio finale sacrosanto (e da ieri non smette di piovere neanche qua nell'estremo nord-est).
la questione, nell'essenziale, è ben posta nel tuo commento al brano di marx. va distinto il concetto e il concreto di denaro e di moneta. quella di cui parliamo in continuazione è moneta, non denaro. e chiamarlo denaro è già pregiudizievole in principio, in quanto di denaro, salvo che in taluni scambi internazionali (e ora nemmeno più in quelli), non ne circola. in circolazione vi sono solo rappresentanti del denaro, segni di valore, moneta cartacea, la quale non rappresenta ormai più nulla, se non la fiducia che gli viene convenzionalmente accordata. perciò gli Usa temono l'euro e qualsiasi moneta che possa porsi concorrenzialmente in alternativa al dollaro (non più convertibile!). è dunque un'economia fondamentalmente di carta la nostra, che come l'alta pressione atmosferica dura finché non arriva la depressione. vi sono delle leggi che hanno forza di leggi naturali alle quali gli uomini non vogliono prestare ascolto. poi .....
Grazie cara Maestra.
"...quali disastri provocherà?"
ehm... nessuno. a terra non ci arriverà mai. ci sono dei filtri a mezza via tra il cielo e la terra, e si attiveranno quelli.
(se potessi mai giungere a patti con certe soggezioni reverenziali, mi azzarderei a osservare che
"convenzionalmente" 'na bella sega: la moneta rappresenta la lunghezza della spada di chi la offre a debito e si aspetta che venga accettata. in eterno.
e io non riesco a vedere nessuna convenzione dietro a, o davanti a, o in, "spada")
precaria, come un raggio di sole nell'estremo nord-est
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