lunedì 15 settembre 2014

Libertà intellettuale relativa

«Non bisogna tuttavia dimenticare che questo atteggiamento dipende strettamente dalla situazione economico-sociale degli scrittori tedeschi. La povertà e la piccineria delle condizioni tedesche rendono estremamente difficile l'esistenza indipendente degli scrittori. Anche per essi, come per gli intellettuali piccolo-borghesi in generale, la base economica è data dai posti subalterni della burocrazia statale. Ne consegue non soltanto la dipendenza materiale, ma nella maggior parte dei casi anche una limitazione degli orizzonti. E se con l'andar del tempo si sviluppa in alcune corti un certo mecenatismo, i suoi effetti “liberatori” non dovrebbero essere sopravvalutati. In parte esso comporta uno spaventoso sfruttamento delle forze migliori per miseri lavori burocratici (Herder a Weimar), e in parte si tratta, là dove la situazione è relativamente migliore, di casi eccezionali. E gli scrittori che, nonostante questa dipendenza, hanno tentato di esprimere le loro opinioni con una relativa libertà, dovettero per lo più espiare con una lunga prigionia nelle carceri dei principi».


György Lukács, Breve storia della letteratura tedesca, Einaudi, Torino 1956 (traduzione di Cesare Cases)

Quanto di ciò che Lukács scriveva sull'illuminismo tedesco può essere riferito allo stato degli intellettuali (di cartello) italiani? Molto, ma con una differenza fondamentale che provo a riformulare così: La povertà e la piccineria delle condizioni italiane rendono estremamente facile l'esistenza dipendente degli scrittori. Anche per essi, come per gli intellettuali piccolo-borghesi in generale, la base economica è data dai posti di rilievo della burocrazia statale e dell'industria culturale e/o di intrattenimento. Ne consegue non soltanto la dipendenza materiale, ma nella maggior parte dei casi anche una limitazione degli orizzonti.

E con gli orizzonti limitati, agli intellettuali resta solo l'auspicio delle riforme. La riforma del titolo quinto della Costituzione: tanta roba da espiare di per sé.

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