giovedì 11 settembre 2014

Una mano sul peto

Ansiolin
Ogni essere umano ha caratteristiche sue proprie, e tuttavia non credevo che i tre sopra avessero il cuore in tre posti diversi. Che Michelle lo abbia più in alto non mi stupisce: è specifico delle donne avere il cuore più vicino al cervello. Neanche Biden mi sorprende: tiene la mano alla stessa altezza del taschino interno dove, solitamente, si tiene il portafoglio. Obama invece si tiene sul cuore non il palmo, bensì i polpastrelli, parti della mano più ricche di terminazioni nervose, come se egli avesse bisogno di un sovrappiù di sensibilità per ritrovare il suo cuore perduto. 

Non saprei dire quando sia nata, forse è sempre stata in uso, ma l'abitudine di mettersi una mano sul petto quando suona l'inno nazionale è un pessimo rituale, quale che sia la nazione, anche quella che, attualmente, si sente incaricata di guidare il mondo per il proprio tornaconto.

A mio avviso, tale rituale avrebbe ragione d'essere se fosse suonato l'inno della Terra: ogni popolo accorda il suo cuore a quello del pianeta. Bello, no? Forse sì, ma pare irrealizzabile. Quindi, per il momento, nello spazio di qualche decennio, mi accontenterei che, durante l'inno della propria nazione, gli umani la mano, anziché sul cuore, se la mettessero altrove. 
Proprio lì, sì.

3 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

non credo ce l'abbiano

Minerva ha detto...

"tale rituale avrebbe ragione d'essere se fosse suonato l'inno della Terra: ogni popolo accorda il suo cuore a quello del pianeta"

Dammi il tuo indirizzo che vengo a darti il bacio più bello, profondo e appassionato che possa offrirti :-D
[ho un'anima freakettona, che ci vuoi fare? :-))) ]

Luca Massaro ha detto...

@ Minerva.

via... :-D

Comunque per ricevere un bacio del genere posso pure spostarmi io ;-)