Piove, era un mese, eppure di pioggia
il cuore era già pieno, pioveva
allagandomi, legandomi stretto
dentro il carcere delle indecisioni.
Nonostante la sete di limoni,
quelli che ne disfanno il gelo,
il mio cuore sopravvive all'incompiutezza.
Aspetta solo qualcuno che lo liberi
e quel qualcuno sono io che credete.
È che mi piace il cuore in umido
razionalmente parlando.
È un cuore senza fede
(almeno così me lo immagino)
ché per credere basta la ragione.
E io ci credo, nel cuore intendo.
Anche se non me ne intendo
di cardiologia.
La vita che passa è la mia
e io non la trattengo.
E il mio cuore piove per questo
improvviso acquazzone che bagna
mutande e calzoni e corro
in casa a cambiarmi, lesto.
Ho un cuore incontinente
che si scioglie in pioggia per niente,
basta un raggio di sole.
1 commento:
Che bella poesia, è la tua?
Visto che pubblicare un libro di poesie, non solo di questi tempi, ma in tutti i tempi, il poeta economicamente, ci va a rimettere, il tuo genio di poeta almeno ce lo fai godere attraverso i post che pubblichi.
Grazie Luca, non sembra, ma questa politica ci ha tolto anche la voglia di sognare, ma sognare è bello, e tu collabori a questa bellezza, ancora grazie,
Ania
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