«“Per piacere, Eliot”, strillò Nellie. “Per piacere! A lui piace la televisione, non lo vedi quanto gli piace?”
“Lo so che gli piace,” disse Nailles. “Ed è proprio per questo motivo che me ne voglio liberare. Anche a me piace il gin e mi piacciono le sigarette, ma questa è la quattordicesima sigaretta da stamattina, e questo è soltanto il quarto bicchiere. Se mi mettessi giù a bere dalle tre e mezza senza interruzione fino alle nove, be', vorrei proprio che qualcuno mi desse una mano.” E Nailles tirò via la spina con un colpo secco e sollevò il televisore. Era molto pesante per le sue forze, e di dimensioni enormi, e per riuscire a trasportarlo dovette inarcare la schiena un po' come fanno le donne incinte. Poi con il cavo di alimentazione che gli penzolava dietro si diresse verso la porta della cucina.
“Pa’, pa’, pa’,” piangeva Tony. “No, no, no!”, e gli si buttò in ginocchio davanti con le mani giunte in una posizione convenzionale supplichevole che doveva avere imparato guardando qualche telenovela.
“Eliot, Eliot!” gridò anche Nellie. “No, non farlo, vedrai che te ne penti, Eliot. Te ne penti, Eliot.”
Tony si precipitò tra le braccia della madre e si mise a piangere assieme.
“Non sto facendo questo perché lo voglio io!” urlava Nailles. “E anche a me piace guarare il football e il baseball quando sono a casa, e per questo maledetto affare ho sborsato dei quattrini. No, non sto facendo tutto questo per mia volontà ma perché è diventato assolutamente necessario!”
“Non guardare, non guardare,” disse Nellie al figlio, e gli nascose il viso tra le gonne.
La porta sul retro però era chiusa, e per aprirla Nailles dovette appoggiare per terra la televisione. All'esterno si sentiva il rumore della pioggia fitta che cadeva in giardino. Poi, con un grosso sforzo Nailles riprese su la televisione, aprì con un calcio l'antiporta in rete e scaraventò tutto nel buio esterno. Dovette andare a finire su un fondo in cemento, perché si frantumò con quella particolare tonalità limpida e travolgente tipica degli incidenti automobilistici. Nel frattempo Nellie aveva portato Tony su in camera sua e si era buttata sul letto singhiozzando assieme al figlio. Nailles invece si era richiuso la porta alle spalle sullo scroscio della pioggia e si era versato ancora da bere. E cinque! aveva detto.»
John Cheever, Bullet Park, (1967), Fandango, Roma 2002, traduzione di Vanni De Simone.
Solo di passaggio, ieri sera su Blob, ho visto un frammento d'una conferenza stampa in cui c'era, tra gli altri, Confalonieri, il quale diceva che Mediaset dà lavoro direttamente a un 5, 6mila persone e, indirettamente, ad altrettante, per cui, a volerla “colpire” con delle normali leggi liberali sull'emittenza televisiva, questo provocherebbe - necessariamente - il licenziamento di gran parte delle maestranze (quest'ultima cosa Confalonieri non l'ha detta ma l'ha lasciata, chiaramente, intuire).
Anche l'onorata ditta Mediaset, quindi, usa arma del ricatto per difendersi: com'è normale, infatti, tagliare il personale anziché avere meno dividendi, vero?
Tuttavia, io penso che il fallimento di Mediaset e il riassetto televisivo in Italia in senso autenticamente liberale darebbe una scossa politica enorme, sarebbe una riscossa, una liberazione come quando ci si liberò dei Savoia e forse anche di più. Non sono solo a pensarla in questo modo, ma siamo ancora in pochi per fare massa e fare, di questo, un'avvincente campagna politica di liberazione, appunto.
A come stanno le cose, non dico domani, ma domani l'altro sì, vedremo Marina o Piersilvio presidenti del consiglio se mai prendesse loro lo stesso uzzolo di mettersi una mano sul cuore e l'altra sul culo.
Io non so dire quanto ancora la macchina del consenso delle tre reti berlusconiane produca mostri elettorali. So solo che qualsiasi contenuto ivi trasmesso è il puntello più grande di questo nostro marciume governativo. Soprattutto le cosiddette trasmissioni dove serpeggiano Gabibbi e tapiri rullanti e varia altra comicità di stomachevole tipo quella che comincia con la Z di Zerbino.
1 commento:
beh gia' in Italia si riuscisse ad avere un mercato radiotelevisimo liberiSTA sarebbe gia' un grande passo avanti...che poi diventi pure liberale sarebbe sperare troppo
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