«L'oscurità non si dirada, anzi si fa più fitta al pensiero di quanto poco riusciamo a trattenere, di quante cose cadano incessantemente nell'oblio con ogni vita cancellata, di come il mondo si svuoti per così dire da solo, dal momento che le storie, legate a innumerevoli luoghi e oggetti di per sé incapaci di ricordo, non vengono udite, annotate e raccontate ad altri da nessuno».
W.G. Sebald, Austerlitz, Adelphi, Milano 2002 (pag. 31, traduzioni di Ada Vigliani)
Esistesse un libro dei ricordi generale dove tutto fosse annotato, tutti i vissuti, gli accadimenti, le vicissitudini, i pensieri, quanta parte di mondo occuperebbe?
Ma soprattutto: se Dio esistesse, ne farebbe una selezione? O avrebbe una mente capace di ricordare tutti i ricordi contemporaneamente, come un impareggiabile motore di ricerca? E in quest'ultimo caso: quanta elettricità consumerebbe, Dio, per fare questo?
Ah, già... Dio va a nucleare...
2 commenti:
Dio è un signore attempato, che deve il suo successo a un Libro di grande fiction. Terrebbe traccia di tutti i ricordi in una biblioteca infinita, magari chiedendo a un vecchio cieco di nome Jorge di fare il bibliotecario. Magari a due vecchi ciechi di nome Jorge.
Due vecchi ciechi che si guardano allo specchio, immagino...
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