La Lega ha ragione: c'è già troppa gente in carcere e non è giusto che ci vada anche un Milanese. Un Milanese non è mica un Napoletano, un Pugliese, un Calabrese, un Siciliano. È tutta una questione onomastica.
In carcere ci resta l'Italia, prigioniera di questo governo democraticamente eletto.
E dato che noi cittadini possiamo esercitare il nostro potere soltanto nei modi, nei luoghi, nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione, dobbiamo smetterla di dimandare coerenza a coloro che abbiamo eletto a rappresentanti del nostro potere. Il nostro fottuto potere castrato. L'eletto, per i 5 anni previsti dalla legislatura, è libero di fare quel che cazzo vuole e l'attuale Parlamento è esemplare sotto questo punto di vista del fottersi di coloro che han loro permesso di ergersi a legislatori, a parlamentari, a rappresentanti del popolo.
Il popolo, chi è? Tutti e, soprattutto, nessuno. Nessuno di noi può andare davanti all'eletto e costringerlo a fare quello che si vorrebbe. Ed è strabiliante come il potere sia riuscito a ingabbiare il popolo. Per carità: che il popolo sia trattenuto è un bene, perché la moltitudine nasconde sempre in sé l'orda primitiva, la sete di sangue. E io, personalmente, di bere sangue leghista o, figuramoci, berlusconiano, non ho assolutamente idea.
Però c'è qualcosa che non torna. L'impudenza, la sfacciataggine, la tracontanza con le quali giustificano le loro incoerenze.
Va cambiato qualcosa nel rapporto che lega eletto ed elettori. Non si possono aspettare 5 anni per giudicare politicamente i nostri rappresentanti. 5 anni sono un'eternità che non possiamo più permetterci.
2 commenti:
In carcere ci resta l'Italia, prigioniera di questo governo democraticamente eletto.
su questo sono d'accordo, invece non lo sono sul carcere per milanese. chiedo:
- c'è il pericolo di fuga?
- inquinamento delle prove?
- reiterazione del reato?
in caso negativo, allora non ci sono legalmente nemmeno i presupposti per la galera
scusa Luca, ma cerco di essere garantista sempre
Ma io ho detto che la LegaNord ha ragione non a caso ;-)
Più che altro volevo mettere in rilievo la madornale "incoerenza" leghista, di chi insomma esibiva corde per l'impiccagione in Parlamento e chi, ora, si dice "garantista".
Per il resto, la penso come te sul garantismo e proprio sui punti da te ben evidenziati.
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