Benedetto XVI non ha voluto mancare di manifestare personalmente alle vittime degli abusi la propria totale solidarietà, e di ribadire il proprio impegno per combattere questi «crimini orribili», come è tornato a definirli proprio alla vigilia del suo arrivo in Germania. Come le volte precedenti, anche in questo caso l’incontro è avvenuto lontano dei riflettori, e ne è stata data notizia solo al termine. (Fonte, Avvenire)
Chissà perché questa attenzione, questo voler incontrare le vittime «lontano dai riflettori». Eppure, quando il Papa incontra altro tipo di vittime, lo fa sempre pubblicamente, anzi: si mette in mostra, accanto alla vittima. È indubbio quindi credere che, per il Pontefice, ci siano vittime da mostrare e vittime da nascondere, da tenere chiuse dentro i cassetti della storia.
Suggerimento per la prossima via crucis: perché Benedetto XVI non fa portare la croce, in diretta mondiale, alle vittime di abusi sessuali commessi da parte del clero?
Infine, leggete qua:
Papa Benedetto XVI ha inoltre ribadito di essere «vicino alle vittime», manifestando «la propria speranza che Dio misericordioso, Creatore e Redentore di tutti gli uomini, voglia sanare le ferite delle persone abusate e donare loro pace interiore»
Quali saranno mai le ferite delle persone abusate? Proviamo a tastarci il corpo. La mente, dopo. E poi: se anziché pace interiore, il Dio misericordioso donasse loro un bell'assegno di qualche milioncino di dollari?
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