Volentieri diffondo una newsletter del prof. Fabio Firenzuoli su una proposta di legge in esame alla Camera dei Deputati del Parlamento italiano:
Le "erbe estetiche"
Sembrerebbe un argomento accattivante, se si parlasse di fitocosmesi, in realtà si tratta di un vero terreno minato quello che sta affrontando la X COMMISSIONE (Attività produttive) della Camera dei Deputati, con la discussione in comitato ristretto di una proposta di legge per la regolamentazione del settore delle scienze estetiche.
Si tratta di un Testo unificato (a partire dalle proposte di legge C. 3107 Milanato, C. 3116 Mazzocchi, C. 3133 Poli, C. 3759 Marchioni, C. 3951 Montagnoli e C. 3953 Calearo Ciman.) che allo stato delle cose, licenziato solo due giorni fa, prevede che all'estetista sia "consentito fornire alla clientela prodotti erboristici cosmetici e integratori alimentari idonei a favorire e accrescere lo stato di benessere". Basta solo questo comma dell'articolo 2 del progetto di legge in questione a sollevare non poche discussioni, che vorremmo fossero spostate sul versante più squisitamente scientifico prima ancora che legislativo. Il rischio apparente è a nostro giudizio articolato in una conseguente:
a) confusione tra lo stato di benessere psico-fisico e quello che si può invece ottenere con il trucco estetico
b) confusione tra prodotti erboristici e integratori da una parte e trucchi dall'altra
c) svilimento del ruolo degli integratori, già regolamentati da normative italiane ed europee
d) confusione di ruoli tra estetite da una parte ed erboristi e naturopati dall'altra
Gli erboristi e i naturopati sono due figure che esistono già da decine di anni, in Italia e in Europa, occupandosi, per tradizione e per formazione specifica, del mantenimento dello stato di benessere con varie tecniche e dell'uso dei prodotti erboristici e intregatori a fini salutistici. Non solo, ma sono anche due categorie di operatori che da anni aspettano dal legislatore una giusta e chiara definizione dei loro rispettivi ruoli, a tutela della loro professionalità e della salute pubblica.
Francamente sembra invece che questo progetto di legge vada esattamente nella direzione opposta, trascurando ad esempio la necessità che dietro il consiglio di un integratore erboristico debba necessariamente esserci un esperto, conoscitore delle proprietà delle erbe officinali, delle loro indicazioni e modalità d'uso, ma anche dei loro limiti, avvertenze o interazioni. Competenze queste che crediamo non possano né debbano essere delle estetiste, anche a tutela della loro attività.
Invitiamo pertanto ad una riflessione su questo progetto di legge, aperta ma franca, tutti i politici che se ne occupano, e tutte le associazioni di categoria interessate, dagli erboristi ai naturopati, dai biologi nutrizionisti ai medici e farmacisti, affinchè anche con il loro contributo possano essere apportati tutti gli emendamenti più idonei.
Dr. Fabio Firenzuoli
Resp. Centro di riferimento per la fitoterapia, Regione Toscana
Dir. Centro di Medicina Integrativa, AOU Careggi, Firenze
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