Non so perché, ma a me quelli della Siae (soprattutto gli ispettori che venivano dentro i cinema a vedere se avevi il biglietto e ce n'era uno terribilmente antipatico che faceva controlli persino dentro i cinema porno di periferia, quelli che quando ci andavi avevi circa 15-16 anni, ed eri in gruppo e ridevi e non ti potevi nemmeno far le seghe e diventare un pervertito) sono sempre stati antipatici. Bella forza! Sono un blogger e non ho niente da rivendicare, non ho niente da guadagnare, e spero solo (ma mica tanto) che le mie parole viaggino come nuvole e che piovano sulla faccia di coloro che hanno sete di pensieri minimi.
Però che Paolo Conte sia un firmatario di tale appello, io che ho comprato sempre tutti i suoi dischi e che se ogni tanto ho messo qualche canzone qui per diffonderne la voce, ecco questo mi rincresce e vorrei che lui lo sapesse, anche perché - e sono sincero - Paolo Conte è per me colui che avrei voluto essere nella impossibilità fattuale di diventarlo, dato che non so suonare niente, non sono un avvocato e che la mia faccia, contrariamente alla sua, è spigolosa. Mi sono fatto crescere i baffi, però. E qualche volta bofonchio dentro un kazoo. Per cui, caro Conte, tolga quella firma, la prego. Ché quell'ispettore, se Lei l'avesse conosciuto, sarebbe diventato un altro simbolo di una sua canzone.
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