Dove sono in vacanza, la connessione internet sfida il principio aristotelico di non contraddizione, dato che essa c'è e non c'è, allo stesso tempo.
In un primo momento, alla mia domanda se arrivasse il segnale per i cellulari, il gestore del residence ove mi trovo, mi ha risposto: «a volte sì, a volte no». Io pensavo mi prendesse per il culo, e invece non solo aveva ragione, ma ancor più dell'«a volte sì, a volte no». Giacché se fosse così, se la connessione ci fosse a volte sì allora io potrei, in quei momenti, navigare tranquillamente e prendere il mare della rete per leggere e postare un pò (l'ho fatto apposta per lo Scorfano). E se invece non ci fosse proprio, rinuncerei a malincuore, ma la smetterei di prendere il cavetto usb e attaccare chiavetta o cellulare (zitti: adesso ci sono due tacche, ma son trascorsi venti minuti e ancora non mi si è aperta la mia gmail).
E io che mi aspettavo di postare con regolarità anche durante le vacanze, dato che soffro (quasi) a stare lontano dal mio blog (e da quello dei miei amici blogger). Infatti, se non intervengo a dir qualcosa di politico, di letterario, di pseudo-filosofico, di religioso, di costume o di attualità, io mi sento di vivere metà della metà di quel che vivo, e non ditemi vi prego che sono messo male, che ho bisogno di un curatore (non di un curato) psicologico.
D'altronde ognuno ha i suoi hobby e il mio è questo: pensare, leggere, scrivere, requisiti miei minimi per farmi credere che la mia sia una vita che valga la pena di essere vissuta.
Sono messo male, vero?
4 commenti:
Non sei messo male... attendo con terrore le vacanze per questo motivo...
Grazie della solidarietà
;)
Io, dico la verità, attendo il mio mese di vacanza anche per disintossicarmi un po' (un po', insisto: un po'!) dal web. Bella la rete, ma ogni tanto sento la stanchezza.
E fai bene a insistere... :)
La stanchezza la avverto quando sento che la mia quota d'essere ha bisogno più di una camminata, di un libro o di un orizzonte che di un post.
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