Manolo Valdés, Desnudo, 2005. [Non saprei dire se mi sembra Italia o Europa] |
Verrà il tempo (o è già venuto?) che in taxi saliranno soltanto i generali e i cardinali.
O i ministri (e i sottosegretari) del governo tecnico. O i parlamentari.
Non ho mai avuto un amico tassista. Forse perché non abito in città? Ovvero: uno sì, ce l'ho avuto, ma più che amico: conoscente, vicino di casa. È da molti anni in pensione. Una volta mi raccontò della sua operazione alla prostata. Che gliela levarono, insomma; ma che, ciò nonostante, continuava - a suo dire - ad eiaculare ancora. Cazzo me ne frega a me, gli volevo dire, ma io non riesco ad essere scortese con chi racconta di sé. Mi sorbii il suo racconto, dunque.
Sto divagando. Penso che questo governo dovrebbe favorire una sana pressione di piazza davanti a Montecitorio. Ma a questo governo non importa fare le cose per bene. O meglio: dal suo punto di vista sta facendo le cose per bene. È più facile prendere a chi non ha strutturalmente potere di rivoltarsi, che a chi invece gli viene facile far sentire la sua voce.
Mi piacerebbe ci fosse l'onestà intellettuale da parte di Monti di confessare questo: non posso fare quello che vorrei dato che mi sarebbe impedito, ma se potessi farei diversamente perché per fare quello che sto facendo bastava un Brunetta qualsiasi.
E ancora: punti di vista politici diametralmente opposti, Olympe e Phastidio, convergono sul vero nodo che stringe la gola della zona euro. Ché non si può esser tutti esportatori. E che quindi la crisi economica europea è assolutamente una crisi di sistema che non si risolve coi pareggi di bilancio. Soprattutto quando pareggiare conti è come togliere aria, creare il vuoto, e quindi fare la fine del rospo dentro la bottiglia: scoppia l'Europa.
Per tornare da noi, spero che i tassisti piano piano portino la gente sui risciò se vogliono continuare a lavorare...
In buona sostanza: occorre che tutti comincino a guardare in cagnesco tutti. Occorre una guerra tra bande. Categoria contro categoria. Metalmeccanici contro tassisti. Farmacisti contro ferrotranvieri. E così via. Bellum omnium contra omnes. Finché non arriva il Leviatano, a darci una mano:
Io autorizzo e cedo il mio diritto di governare me stesso a quest'uomo o a questa assemblea di uomini, a questa condizione, che tu gli ceda il tuo diritto, e autorizzi tutte le sue azioni in maniera simile. Fatto ciò, la moltitudine così unita in una persona viene chiamata uno stato, in latino civitas. Questa è la generazione di quel grande Leviatano o piuttosto - per parlare con più riverenza - di quel Dio mortale, al quale noi dobbiamo, sotto il Dio immortale, la nostra pace e la nostra difesa.
Il punto è che solo i deboli sono costretti a questa dichiarazione. La cessione di sovranità è sempre più assoluta nelle classi sociali che non hanno possibilità di prendere per il collo chi manovra le leve dello Stato.
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