È probabile che, anziché d'acciaio inox, Don Verzè abbia preteso una voliera di oro bianco. Forse che il guano profuma sui metalli preziosi?
Poveri pappagalli costretti a viver ingabbiati dentro l'ufficio di un prete megalomane. Ché la loro presenza fosse dovuta al fatto che essi sono, in teoria, gli unici animali in grado di ripetere, mangiando, i grani del rosario?
6 commenti:
Molti anni fa, per lavoro, andai nell'ufficio di un prete responsabile di una comunità di recupero per tossicodipendenti: teneva un terrario con un pitone e, di fianco, una gabbietta con i topolini bianchi che dava da mangiare al pitone. Il pitone vedeva i topolini e i topolini vedevano il pitone. Fu come uno sguardo nell'orrore di quell'anima nera. Scappai, letteralmente, da quell'ufficio. Anni dopo la cronaca nera diede ragione alla mia intuizione.
Gabbie, voliere, terrari, acquari mi inquietano, ecco.
Buona domenica :))
p.s. noto che, per ragioni diverse, la Sasso non ci è piaciuta.
io non ho visto la voliera di cui si parla. ho visto il crocefisso che fu del san carlo borromeo, e che si vocifera sia (il crocefisso medesimo) il consigliere a cui si rivolge il don. il quale afferma che il socio di maggioranza della fondazione è gesù.
però di voliere non ne ho viste. ho sentito di un giardino pensile, ma non vi ho mai avuto accesso.
Ciò che racconti, Astime, è davvero "inquietante". Un prete da inquisizione...
E io ti credo, Alex (mi riferivo solo all'articolo, claro).
Riguardo a Gesù come socio di maggioranza: ma in consiglio di amministrazione Egli approvava (benediceva) la spesa "aerea"?
adesso che mi sovviene, una voliera con pappagalli c'è, ma non nell'ufficio. è fuori all'aperto, in una sorta di mini-zoo con piccoli animali da cortile (oltre ai pappagalli)
Con rincrescimento, non capisco come, con tutto quello svolazzìo, non ti siano piovuti fogli da 500 euro nelle tasche...
O se ti sono piovuti, con gaudio, constaterò...
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