Quand'ero piccolo e, magari, avevo mangiato qualcosa di "caloroso" (tipo troppa cioccolata, patatine, o magari anche qualche frutto che non avevo lavato bene), mi succedeva spesso di avere prurito all'ano. Dato che era fastidioso, correvo da mia madre lamentando: «Mamma, mamma mi pizzica il culo», e lei, forte della sua esperienza, mi faceva annusare l'aglio mettendomene uno spicchio al collo, legato con lo spago. «Così ti vanno via i “bachi”», diceva. Devo dire la verità: funzionava.
La madeleine che ha imposto alla mia memoria questo ricordo è stato l'aggettivo qualificativo «bacato» trovato in un caloroso editoriale di Davide Rondoni, pubblicato su Avvenire di ieri.
Hanno lo stesso germe. La stessa chimica composizione. Gli stessi elementi fondamentali di veleno. La crisi europea e la «rabbia» montata come panna dai soliti noti contro la Chiesa sulla questione Ici hanno lo stesso Dna. Il tipo di pensiero che ha generato questa Europa in crisi è quello che si agita nelle minacce, nelle ire, e nei cavilli, di coloro che vorrebbero metter la Chiesa sul banco degli evasori. Il medesimo Dna bacato.
Il «Dna bacato» è quello del Potere dello Stato e dell'Interesse del Privato, i quali - secondo Rondoni - hanno avuto l'ardire di alimentare «una piatta polemica anti-cattolica» mirata a far pagare alla Chiesa l'Ici per tutti quegli immobili che hanno una rilevanza “commerciale”.
Rondoni s'infervora:
Tutto ciò che non è Potere dello Stato o Interesse Privato non deve esistere. Altre cose – gli organismi ecclesiali, i corpi intermedi, le realtà associate, il multiforme volontariato – sono soggetti di serie B.
A parte il fatto che i soggetti di serie B esistono eccome (anche il Milan e la Juventus in serie B hanno continuato ad esistere, per dire), qui lo Stato despota (ma chi esattamente? Il Governo? ma scherziamo?) non chiede altro che la legge sia applicata. Ma, come dice Filippo Facci: di cosa stiamo parlando?
Qui sarebbe doveroso riportare tutto l'articolo di Facci, ma andate di là con comodo a leggerlo e poi tornate. Fatto? Ecco, sarei curioso che fosse letto anche da Rondoni tale articolo, per sapere a chi egli si riferisca con Potere dello Stato e Interesse del Privato. Perché stante così le cose, da decenni, forse fin dalla nascita della Repubblica il Potere dello Stato fa l'Interesse esclusivo di un Privato, la Chiesa.
Non è un caso che siano sempre gli stessi, i cultori della legalità a senso unico, dello statalismo più asfittico (e perciò stesso del mercatismo più violento) a fomentare piccole folle con argomenti falsi, antistorici e di facile presa in un momento di crisi. Questi signorini della Legalità (ma solo a riguardo di alcune leggi, di altre chissà come mai no…) si fanno paladini dello Stato non ammettendo nient’altro che il suo Potere, e dunque che esista per il resto solo il Mercato. Sono i devoti del mondo sotto Due Poteri. Un pensiero radicale che per diversi rami accomuna banchieri a post-marxisti, ex-rivoluzionari un poco salottieri a finanzieri un poco exrivoluzionari. Un pensiero colloso, magmatico, tenuto insieme da una logica errata e da una buona dose di risentimenti. E forse conscio di essere un pensiero fallimentare. Un pensiero che ha generato guai. Comodo ai ricchi e ai nemici dei ricchi. Ma sbagliato. Forse per questo, come sempre accade, cerca un capro espiatorio. Preferibilmente mansueto. E si sferra contro la Chiesa. Un pensiero che non ha costruito se non templi al denaro e al potere, oggi pericolanti, si sfoga contro chi ha costruito altro genere di templi. Di preghiera, di dedizione ai poveri, di interesse pubblico fatto non da funzionari dello Stato, di libera e gratuita iniziativa.
Qui viene fuori la vera essenza del comunitarista ciellino e dongiussardo che Rondoni è: tutto quello che più di subdolo pertiene al potere fideistico, che ha in orrore tutti coloro che sfuggono alle fedi e che benedice i tanti piccoli devoti pronti a dire grazie chinando il capo davanti all'Eterno Fattore. L'individualità venduta, per un pugno di sicurezza e benessere ottundente, alla comunità.
Chiamo in soccorso Malvino:
Se Dio c’è, se si è incarnato in Cristo, se la Chiesa è il Cristo vivente, se i preti ne sono i ministri e il laicato cattolico è il popolo di Dio, tutti i traffici della Compagnia delle Opere sono in regime di apostolato e la sua rete, già da tempo multinazionale, qualcosa in più di una lobby e poco meno di una mafia, non è altro che una falange della mano di Dio nel campo della politica e degli affari. Voglio dire che non c’è alcuna rottura tra la predicazione di don Luigi Giussani e l’impero economico dai mille tentacoli al quale i suoi ragazzi hanno dato vita: la piovra potrà avere un brutto aspetto, ma è proprio quella pensata dal pretino di Desio ne All’origine della pretesa cristiana. Lì non si entrava nel dettaglio, ma c’era già tutto, anche l’incoraggiamento a non temere più di tanto la magistratura inquirente. Con un giro di affari di oltre 80 miliardi di euro, a Dio gli fai un baffo. [*]
Io sono parte di una Piccola Folla, io sono un Signorino della Legalità, un Paladino dello Stato che ammette solo il suo Potere perché - di certo ingenuamente - si ostina a credere che dietro tale parola, Stato, ci sia il popolo, tutto il popolo, non una parte, anche maggioritaria, di credenti. Preferisco uno Stato che sbaglia una, cento, mille volte a una Chiesa che ha ragione, perché è una ragione che mi richiede qualcosa in cambio, alcuni la chiamano anima, io non so.
So solo che i bachi al culo questa volta non li ho io, e l'aglio lo offro a colui che sparge fiele rifugiandosi dietro la formula magica del capro espiatorio. Ma andate a fare i pecorai veramente, perdio, così capite davvero chi siano questi capri che brucano erba fradicia nelle grigie giornate di dicembre.
Sentite, infatti, come chiude il Rondoni:
Basterebbe solo un poco di onestà, in questi tempi di crisi, per riconoscere il valore – incalcolabile, altro che Ici! – di una presenza sociale generosa e contagiosa che non dipende dai poteri degli Stati e del Mercato. Ma si sa, in tempi di rovina spuntano sempre i cercatori di capri espiatori, e anche le peggiori razze di sciacalli. Cioè quelli che non pensano, se mai hanno pensato, e badano solo a meschini interessi.
Se chiediamo che la Chiesa paghi l'Ici per quegli immobili dove guadagna soldi, noi sciacalli badiamo ai nostri interessi? Un respirone, uno, due. Uno spicchio d'aglio accanto a noi.
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