Ebbene, mi domando come possa un cristiano, perdipiù cattolico come Ravasi, accogliere e “twittare” tale frase di Croce senza rendersi conto di stare bestemmiando contro la Croce, dato che il cristianesimo stesso si fonda su un atto di violenza creatrice. Se Gesù Cristo non fosse stato crocifisso, quali altri panni vestirebbe Ravasi oggi? Certo, nel corso della storia, la violenza ha perso, a poco a poco, il suo carattere “vivificante”, in quanto, con la secolarizzazione e l'alfabetizzazione di massa, con il progresso scientifico e il graduale (faticoso) accantonamento della superstizione, è difficile - nella società contemporanea - che la violenza riesca a ricompattare la comunità in modo unanime intorno a una vittima espiatoria sulla quale scaricare tutte le colpe. Per cui, la frase di Croce andrebbe rivista. Vediamo come:
«La violenza non è forza ma debolezza»
Vallo a dire agli americani.
«né mai può essere creatrice»
Forse non può ora, e speriamo neanche domani. Ma, primo: lo è stata in passato, diciamo - per stare in campo biblico - dalla morte di Abele al sangue versato sulla Croce; secondo: non possiamo sapere se la violenza sarà necessaria per creare le condizioni di un ordine nuovo, ovvero per liberare una comunità oppressa dai suoi oppressori. Per capirsi, secondo Croce, e quindi secondo Ravasi, la Resistenza è soltanto distruttiva? E dunque, per non essere deboli, occorre tenerci i malvagi puzzoni?
Infine, come fa il cardinal Ravasi a conciliare una frase del genere con la Parabola della zizzania?
« Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del diavolo, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda! » (Matteo 13,37-42)
Che cosa sono, in fondo, i falciatori finali se non dei meri creativi?
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