El mundo es como aparece ante mis cinco sentidos, y ante los tuyos que son las orillas de los míos. El mundo de los demás no es el nuestro: no es el mismo. Lecho de agua que soy, tú, los dos, somos el río donde cuando más profundo se ve más despacio y límpido. Imágenes de la vida: a la vez que recibimos, nos reciben entregadas más unidamente a un ritmo. Pero las cosas se forman con nuestros propios delirios. El aire tiene el tamaño del corazón que respiro y el sol es como la luz con que yo le desafío. Ciegos para los demás, oscuros, siempre remisos, miramos siempre hacia adentro, vemos desde lo más íntimo. Trabajo y amor me cuesta conmigo así, ver contigo; aparecer, como el agua con la arena, siempre unidos. Nadie me verá del todo ni es nadie como lo miro. Somos algo más que vemos, algo menos que inquirimos. Algún suceso de todos pasa desapercibido. Nadie nos ha visto. A nadie ciegos de ver, hemos visto. (Cancionero y romancero de ausencias) | Il mondo è come appare dinanzi ai miei cinque sensi, e dinanzi a i tuoi che sono come l'approdo dei miei. Nostro non è il mondo degli altri: non è lo stesso. Letto dell'acqua ch'io sono, tu, noi due, siamo il fiume che laddove è più profondo più lento e limpido appare. Immagini della vita: via via che le riceviamo, ci accolgono consegnate più strettamente a un ritmo. Ma le cose si formano coi nostri stessi delirî. L'aria ha la dimensione del cuore che io respiro e il sole è come la luce con la quale io lo sfido. Agli occhi degli altri, ciechi, oscuri, sempre deboli, guardiamo all'interno sempre, vediamo dal più intimo. Fatica e amore mi costa così con me, con te vedere; apparire, come l'acqua con la sabbia, sempre uniti. Nessuno mi vedrà intero, nessuno è come lo guardo. Siamo più di ciò che vediamo, meno di ciò che indaghiamo. Qualche vicenda di tutti inavvertita trascorre. Nessuno ci ha veduti. Ciechi di tanto vedere, nessuno abbiamo veduto |
Miguel Hernández, Poesie, Feltrinelli, Milano 1962 (a cura di Dario Puccini)
È normale che dopo l'evento della uccisione di bin Laden sorgano mille e uno pensieri cospirazionisti.
Ma aldilà delle ragioni degli uni e dei torti degli altri, se il mondo cominciasse per tutti a essere solo ciò che appare? Se l'apparenza fosse la realtà unica e definitiva? Suvvia, un po' di sano riduzionismo. Non complichiamoci la vita con molteplici versioni del reale. «Nessuno mi vedrà intero, / nessuno è come lo guardo. / Siamo più di ciò che vediamo, / meno di ciò che indaghiamo».
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