«Il fascismo, nella sua forma più estrema, [...] ha commesso quei misfatti che non trovano l'uguale nella storia del mondo, neppure nel terrore staliniano contro il popolo sovietico e il proprio partito, e ciò perché il fascismo nella sua forma estrema era in pari tempo razionale fino alla perfezione e irrazionale fino all'eccesso, e considerava le vittime non già alla stregua di esseri umani, bensì come esseri demoniaci ovvero quali strumenti al bando dalla legge. Anche ammettendo che un solo uomo ne porti la responsabilità giuridica, tale forma era comunque da un pezzo in fieri in una possente e affatto internazionale tendenza del pensiero e del sentimento. A condurre a essa non fu già un sistema disumano, dal quale l'essere umano potesse distanziarsi, bensì proprio preoccupazioni e paure affatto umane».
Ernst Nolte, I tre volti del fascismo, Sugar Editore, Milano 1966 (titolo originale: Der Faschismus in seiner Epoche, Piper & Co. Verlag, traduzione di Francesco Saba Sardi e Giacomo Manzoni, pag. 32)
Il Disagiato ha scritto un post dove, unendo certi puntini, ha composto una figura dalla quale scaturisce la vera essenza dello scandalo insito nel rapporto "di amicizia" tra Berlusconi e Lele Mora.
Perché essere amico e/o avere commerci con qualcuno che si dichiara fascista senza prenderne le distanze è aberrante e, moralmente, molto peggio che avere uno stalliere mafioso, o un giardiniere camorrista.
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