«Trovo assai curiosa, e credo anche voi, questa abitudine di certa destra di attribuirsi il titolo di "moderata", ma "moderata" in cosa, nel mangiare, nel fare sesso solo dopo il matrimonio, nell'assunzione di alcolici? Questa iconografia del buon borghese che a pancia piena giudica il mondo con pacatezza e stabilisce le regole del buon vivere affidandosi alla formula del senso comune. Al confronto io, che non sono né borghese né buono, ci faccio la figura dell'estremista, tra l'altro senza mai avere spaccato una vetrina. Altro spauracchio: la sinistra estrema manderà indietro l'orologio del progresso economico, è noto che cosa queste componenti politiche propongano in economia, più rigidità ancora, nel mercato del lavoro. Più spesa pubblica e più tasse. Meno concorrenza, in nome del dirigismo pubblico, questo Oscar Giannino. E allora io dico: avesse Berlusconi tagliato le tasse, avesse affossato il dirigismo pubblico, avesse agevolato la concorrenza, ma di che ci stiamo preoccupando?»
Ha ragione Formamentis: questo continuo tentativo da parte di Berlusconi, della destra e anche del centro di accusare la sinistra di essere "sinistra", perché (in parte) vorrebbe fare cose di sinistra, è una cosa talmente ridicola e stomachevole che, se esiste un elettore medio "moderato" come Berlusconi e il resto immaginano, di fronte a questo accalorato appello a non votare la sinistra perché farebbe cose di sinistra, tale elettore dovrebbe semplicemente ricordare il valore del centro, della moderazione, del medio, il dito medio, soprattutto:
P.S.
A proposito della Biancofiore: chissà se, in cuor suo, ella leggerà i risultati elettorali di domenica scorsa «come un nuovo enorme miracolo regalato da Giovanni Paolo II al mondo».
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