Osservate la nuvola in primo piano. Chi potrebbe averla creata? Il padre guardiano della Verna. Potrebbe essere un'ipotesi. Pensiamolo, il caro frate, mentre meditabondo medita nella solitudine novembrina del Sasso Spicco. Parla con Francesco, poi squilla il cellulare, cazzo non l'aveva spento, chi sarà, è Roberto Napoletano, direttore del Sole 24 Ore che della Verna è amico, essendo un cattolico liberale e ti credo, alla Verna sono tutti liberali i cattolici, tienili prigionieri un giorno lassù in un giorno come questo di novembre privo di mondanità e poi li vedi come sognano Rue Pigalle, di frequentarla.
Ma dicevo della nuvola e del padre guardiano, suo possibile creatore. Insomma, prima della telefonata di Napoletano che gli suggerisce investimenti (capirete, il Santuario è una macchina da soldi e in qualche modo vanno investiti), il padre pensa a Dio e lo vede ed Egli gli appare sotto forma d'una bianca nube, a sfilatino, o piuttosto a fragrante baguette di manna.
«Altissimo mio Signore, benedetto sia il tuo Nome. Io ti invoco».
«Perché m'invochi? Di che hai bisogno? Hai fame?»
«Beh, insomma, sono digiuno, sono le nove e mi sono alzato alle cinque».
«Che fai, penitenza? Per forza mi pensi a forma di pane. Non sono io quella nuvola».
«E io che lo credevo... perdona la mia stoltezza».
«Non c'è nulla da perdonare, come non c'è nulla da pregare. Se tu mi preghi mentre il tuo stomaco brontola, quale che sia lo stomaco e quale che sia la fame, mi vedi sotto forma di cibo, qualsiasi cibo (della mente o dello stomaco, del desiderio o della rabbia). Ma scusa, se io fossi, pensi davvero che le preghiere sarebbero per me fonte di considerazione? Cazzo me ne farei delle preghiere se ci fossi veramente e fossi ciò che voi religiosi pensate che io sia? Essendo onnipotente, tuttoabbracciante, infinitamente saggio e misericordioso, cazzo me ne farei delle tue e delle altre miliardi di preghiere che vengono sprecate tutti i giorni verso qualcosa che non sapete nemmeno se esiste, o no? La respirazione è l'unica preghiera, il sorriso l'unica l'ode. Tu pensi quella nube come se fossi io. Doppio errore: dato che se fossi pane sarei anche companatico, giacché se ci fossi non lesinerei gioia.»
«Signore, e la mia vita intera passata a pregare ed amministrare la fede?»
«L'hai scelta tu la tua vita, non dare la colpa o il merito a me, nessuno te l'ha imposta. Desideri qualcosa d'altro che sognare nubi? Spogliati e corri in mezzo alla gente. Scrivi un libro dicendo che mi hai visto, tutto intero nella mia gloria, a forma di panino col lampredotto. Cristo santo, han pubblicato quel citrullo di Brosio, possibile che non pubblichino un fine teologo come te, che hai anche gli accosti culturali giusti e, magari, Napoletano convince il card. Ravasi a farti una recensioncina sulla Domenica?».
«Eh, Signore, sapessi quante volte, nella mia infinita presunzione c'ho provato, ma sempre esitante, insicuro di non essere all'altezza, ho riempito cassetti inutilmente alla ricerca di un soggetto giusto».
«Beh, ora ce l'hai. Ti suggerisco l'incipit: “Dio è come una nuvola: appena lo si pensa e lo si definisce Egli non è più quello che si è pensato e definito. Dio esiste solo nelle nostre menti. E le nostre menti, molte volte, non hanno ragione”. Ti piace? Ah, se potessi avere un editor come Faletti, sapessi i best sellers che scriverei, mica discorsi. E mangia qualcosa la mattina, dammi retta».
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