Il passo avanti, il decisivo passo avanti, che impone la scelta, il salto, l'incertezza, la possibile caduta nel vuoto. Lucas mi sembra Fini, lo stesso tipo di galantuomo che dice che dice, ma fare? Il fare comporta paura, il fare comporta il rischio di vedere la faccia sporcata di melma e la faccia la si vuole sempre pulita. Quando l'esterno (l'altro) fa di noi un cartellone pubblicitario sul quale è scritto chi siamo, noi ci affezioniamo a tale immagine, così tanto che non ci accorgiamo che sopra di noi numerosi altri cartelloni, altri manifesti, scritte improprie vanno accumulandosi. Per ritrovarci occorre grattare, ma grattare comporta lo strappo, l'impossibilità di trovare la nostra interezza. Noi uomini fermi si aspetta solo che la vita ci imponga la scelta: non vogliamo assumerci la responsabilità dei nostri sbagli. Abbiamo troppa paura di diventare dei capri espiatori, troppa paura di restare soli, accusati, vilipesi, considerati parricidi e incestuosi. E allora che la vita compia ciò che noi, mormora Lucas, non abbiamo il coraggio di compiere. Questa fottuta necessità di scegliere, destino degli eroi.
1 commento:
come si fa a vivere senza fare delle scelte?
non è vità
è lasciarsi vivere
non vale nemmeno la pena, così...
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