Stimolato da Giulio, ricevo e pubblico questa versione montatiana del celebre componimento montaliano.
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco lo dichiari e risplenda come un croco perduto in mezzo a un polveroso prato. Ah l’uomo che se ne va sicuro, agli altri ed a se stesso amico, e l’ombra sua non cura che la canicola stampa sopra uno scalcinato muro! Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. Codesto solo oggi possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Eugenio Montale, Ossi di seppia. | Non chiederci la pezzola che squadri da ogni lato il nostro volto informe, marchiato dal raschio de' tuoi artigli di religioso, crudele maschio che anche il nostro respiro vuole soffocato. Ah, l'occidentale che se ne va sicura agli altri e a se stessa amica, e l'ombra sua non teme la fanatica frusta o mannaia che ci stampa al muro. Non domandateci formule, ma dateci una mano sempre gridando allo scandalo vergognoso al quale siamo condannate nel mondo talebano dove il nostro essere donna non ha mai riposo. Edoardo Montato, Fossi di melma. |
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