«Ma qual è l’argomento che riscuote più applausi al Palasharp? Berlusconi è un vecchio porco, anche parecchio cafone. Ditemi voi se un argomento del genere può scalfire un blocco sociale come quello che Berlusconi è riuscito a compattare e a modellare sulla sua follia. Della mostruosità antidemocratica e illiberale cui Berlusconi ha dato il volto, della catastrofe senza fondo nella quale ci ha precipitato, il Palasharp che vede? Il mucchio di puttane in quell’angoletto del delirio collettivo». Malvino
Considerazioni marginali sul moralismo dietro la vicenda del «vecchio porco» di Arcore.
Gettiamo lo sguardo “storico” sulla condizione femminile. Pensiamo per un attimo alle varie mode succedutesi dal '68 in poi. Le donne fricchettone che volevano il compagno rivoluzionario, quante ce n'erano, vero? E gli intellettuali impegnati di sinistra, trombavano più o meno – proporzionalmente – del ceto imprenditoriale? Arrivano gli anni '80, declino dell'impegno. Le giovani donne, più che seguire i figli dei fiori a Campo dei Fiori, iniziano a rincorrere i cosiddetti yuppies a via Montenapoleone. Il cambio strutturale della mentalità femminile di moltissime donne (non tutte) ha coinciso con l'ascesa al potere del modello mediatico proposto dalle menti informate della propaganda pubblicitaria berlusconiana. Non si faccia l'errore di dimenticare che Berlusconi ha costruito il suo impero sulla pubblicità, oltre che sulla frode (Previti, Mondadori) e su finanziamenti di sospetta provenienza criminale (vedi la condanna definitiva a Dell'Utri).
La pubblicità anima il commerico con qualsiasi mezzo: il pelo è una delle armi incontestabilmente più efficaci per la promozione e vendita dei prodotti. E a Mediaset (già Fininvest) queste cose le hanno sempre sapute benissimo. Pelo, pelo, pelo e ancora pelo (depilato, da un po' d'anni) di giovani scosciate che si dimenano al ritmo di musica da hit parade tra applausi scroscianti e risate sciacquone.
Dato che la velina è diventata per molti l'archetipo contemporaneo della bellezza (e della saggezza?) femminile, è chiaro che tale modello ha influito (e influisce) sulle nostre deboli menti sessuate in cerca di eccitazione. In breve: la velina è diventata il canone nell'immaginario della masturbazione (maschile) post-puberale, e del trombamento senile di facoltosi miliardari. Oggi una Ornella Muti al suo apice faticherebbe a trovare lavoro (se non come prostituta minorenne). Io mi ricordo, invece, come coi miei compagni di classe, tra elementari e medie, ci contendevano l'Ornella come fidanzata immaginaria, lei o Gloria Guida, o Eleonora Giorgi, o Nadia Casini, o la Edvige Fenech, l'Annamaria Rizzoli (o Rìzzoli), la Michela Miti, la Janet Agren, la Laura Antonelli... Un nutrito campionario di bellissime sulle quali esercitavamo la nostra “manolesta” alle prime, modeste, pratiche sessuali. Ma queste attrici, checché se ne dica, al cospetto delle attuali veline, erano delle Simone de Beauvoir e noi dei piccoli Sartre di provincia con occhiali (e occhiaie) dalle lenti a culo di bicchiere.
Digressioni a parte, il punto della questione è: perché nell'immaginario collettivo siamo passati dal canone Callas al canone Canalis? Va bene che ogni principe che si rispettasse sposava una bellssima principessa e poi trombava di più la cameriera. È chiaro che una Ruby che ti sculetta davanti mezza ignuda provocherebbe, forse, un'erezione anche a Dario Franceschini.
Ma il punto è questo: perché Berlusconi non li rivendica apertamente questi gusti postribolari? Perché non ne va fiero? Perché si barrica in un inconsistente “io in casa mia faccio quello che mi pare”? Io credo che nessuno (o pochi, ma quei pochi non ci interessano) voglia mettere in discussione la libertà di ognuno di avere qualsivoglia tipo di gusto sessuale, purché tali pratiche non sconfinino nell'illecito o, peggio, in atti aberranti di violenza e sopraffazione (minorile e non). Ma su questo siamo d'accordo. Ma chi contesta questo? Nella puritana America mica si contestava tanto il pompino della Lewinsky, quanto la menzogna del Presidente. Ora, impestatissima della miseria ladra, lo scandalo, la vergogna, l'immoralità, l'abuso è stata quella cazzo di telefonata in Questura per liberare la furfantella minorenne - e questo deve essere il chiodo che ti incolla alle tue responsabilità.
E poi: ma tu sei Presidente del Consiglio, vero? Quanto prendi per codesto lavoro? Trecentomila euro circa all'anno vero? D'accordo, per te sono quisquilie. Tu (Mediaset) li guadagni forse in un minuto. Ma pur pochi che siano, sono soldi che percepisci dai contribuenti. E se anche uno zero virgola dell'ammontare finisce in puttane minorenni, avremo il diritto di sapere se è vero o meno, noi, cittadini italiani.
E poi ancora: perché la tua parte politica ha contribuito a rendere schifa nell'immaginario collettivo l'immagine di un ex presidente regionale con un pene (di trans) in bocca e invece ora, non dovrebbe essere resa la pariglia nel fissare nella memoria collettiva l'immagine di un «vecchio porco» che addenta giovani peli pubici di minorenne, vero o non vero che sia? Perché lo hai visto Marrazzo in azione? No, lo immagini. E noi non possiamo fare altrettanto e immaginare che ti sia rimasto un pelo scuro a stretto tra incisivo e canino sinistro? Offresi filo interdentale.
Per concludere, io non voglio certo far ritornare in auge i vecchi modelli democristiani di costume e moralità. Vorrei solo che la fame di fica fosse fissata ben chiara nella testa di tutti quegli elettori che sarebbero pronti a sacrificare, non dico se stessi, ma le proprie figlie alla voracità del padrone. Ripeto, io non la contesto tale fame. Non l'approvo, ma nemmeno l'ho in uggia. Fatti suoi. Dico solo che fa più schifo lui a nasconderla che certi censori a rimproverargliela. È un affare di donne? Non lo so, ma non credo. È un affare umano, troppo umano. Quello che non capisco, però, è perché in tutti questi anni di gozzoviglie non abbia mai trovato una donna così sagace.
2 commenti:
Grazie per il "così sagace", e per il link ovviamente! :)
Cavolo, a metà di una frase stavo avendo un'erezione quando in fin di riga ho trovato Dario Franceschini.
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