«Un Cesare è più simile a un sindaco di paese che a uno spirito sovranamente lucido ma privo di istinto di dominio. L'importante è comandare: la quasi totalità degli uomini aspira a questo. Che abbiate in mano vostra un impero, una tribù, una famiglia o un domestico, farete comunque valere le vostre doti di tiranno, glorioso o caricaturale: ai vostri ordini c'è tutto un mondo, o una sola persona. Così si crea la serie di calamità che nascono dal bisogno di dominare... Siamo circondati da satrapi: ciascuno di essi - a seconda dei suoi mezzi - si cerca una folla di schiavi o si contenta di uno solo. Nessuno basta a se stesso: il più modesto troverà sempre un amico o una compagna su cui far valere il proprio sogno di autorità. Chi obbedisce si farà obbedire a sua volta: da vittima diventa carnefice: questo è il desiderio supremo di tutti. Soltanto i mendicanti e i saggi non lo provano - a meno che il loro gioco non sia più sottile...»
E. M. Cioran, Sommario di decomposizione, Adelphi, Milano 1996, pag. 139 (ed. orig. Gallimard, Paris 1949. Traduzione di M.A. Rigoni e T. Turolla).
1 commento:
...e pensare che Cioran -lui pure- la fascinazione di una certa mistica dittatoriale (sia nazista che fascista)l' ha subita...
Il suo lucido (ed indubbiamente coraggioso) cinismo, però, l' ho sempre apprezzato: in fin dei conti ci vuole grande stomaco a guardare diritto negli occhi il vero volto dell' uomo...
Un caro saluto, Luca.
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