Fuggire i fatti, disperatamente. Fuggire le proprie responsabilità. Derubricare i fatti (le responsabilità) a “peccati” affinché il giudizio sia riservato solo alle coscienze. Strategia bastarda, ma l'unica possibile per uscire dall'angolo in cui, stupidamente, si è ficcato da solo. Oh, purtroppo nessuna opposizione, nessuna lobby ce l'ha messo all'angolo. Solo i fatti, da lui compiuti e il forte odore di illecito. Lo ripeto, così che anche coloro che s'interrogano sul dopo Ruby si rendano conto di prestare il fianco all'assurda difesa berlusconiana: se tutti i fatti si fossero svolti in Sardegna, sì che la giurisdizione fosse di un Tribunale sardo, egli avrebbe reagito diversamente di fronte a un'accusa del genere? Si sarebbe cioè fatto giudicare per gli illeciti contestati?
Cazzo c'entra la lobby editoriale se lui ha telefonato in questura per liberare con una fandonia assoluta la minorenne marocchina? E cazzo c'entra se, poi, la giovane minorenne marocchina, circa una settimana dopo il rilascio all'ambasciata egiziana (vi piacerebbe eh? brutti stronzi), si fa ribeccare dalla polizia e comincia a parlare dei vari festini orgiastici di Villa San Martino? Ché forse in quei giorni, tra il primo e il secondo arresto, la procace giovine ha letto compulsivamente la Repubblica e l'Espresso?
Giuliano Ferrara ha rabbia che anche all'estero (soprattutto all'estero) non capiscano che si tratta di persecuzione giudiziaria e mediatica per ribaltare l'esito del voto popolare e scalzare dal governo il suo padrone. E vorrebbe discutere, confrontarsi pubblicamente (lo ripete da giorni) con coloro che pensano il contrario. Ma, come ho già detto ieri, se uno, prima del duello gli dicesse: “guarda, Berlusconi può restare a capo del governo fino al 2013 (o perlomeno finché avrà la maggioranza) anche se verrà condannato in primo grado, però parliamo del merito e senza moralismi perché io me ne sbatto delle scelte sessuali del tuo Amore”, pensate che accetterebbe il confronto?
Infine leggiamo questo brano:
“Dalle cronache di questi giorni si capisce che i pubblici ministeri e i giornali o i talk show della lobby antiberlusconiana, che trascina con sé un’opposizione senza identità propria, si muovono di concerto: si passano le carte, non si comprende in base a quale norma, come nell’inchiesta inaccettabile di Napoli; oppure, come è avvenuto a Milano, scelgono insieme i tempi e i modi per trasformare in scandalo internazionale inchieste farsesche e degne della caccia spionistica alle ‘vite degli altri’ che si faceva nella Germania comunista”.
Per non urtare la sensibilità di un caro amico, Berlusconi sceglie di portare l'esempio della DDR anziché dell'URSS. Ma il suo ghostwriter incorre in una gaffe lo stesso, dacché Vladimir Putin, «durante la sua carriera di membro e quindi dirigente del Kgb ha vissuto per 5 anni a Desdra, nella Germania comunista». Ma il bello è che la caccia spionistica alle vite degli altri è stata (ed è) uno dei cavalli di battaglia della carriera politica di Putin. Infatti, come si può leggere dalla voce dedicatagli da Wikipedia:
Il 25 luglio 1998 El'cin nominò Vladimir Putin capo del FSB (una delle agenzie che successero al KGB), ruolo che quest'ultimo occuperà fino all'agosto del 1999 [...] Nel mese di aprile del 1999, Vladimir Putin ed il Ministro degli interni Sergei Stepašin tennero una conferenza stampa televisiva in cui mostrarono un video rappresentante un uomo nudo, molto simile al Procuratore Generale della Russia, Juri Skuratov, a letto insieme a due giovani donne. Putin sostenne che dall'analisi degli esperti del FSB sarebbe risultato che l'uomo sul nastro fosse proprio Skuratov e che l'orgia gli fosse stata offerta da ricchi criminali russi. Skuratov era stato in passato avversario del Presidente El'cin e aveva denunciato la corruzione del suo Governo.
Ecco, nel 1999 il comunismo era caduto anche in Russia, no?
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