Antonio Gnoli ha intervistato per Repubblica l'ineffabile Roberto De Mattei.
Se il Cattolicesimo non fosse una specie di Idra, ma avesse solo la testa del sunnominato professore, credo che sarebbe vicino all'estinzione. Invece esso è proteiforme. E ci vorranno numerosissimi Ercole per liberare il povero Cristo dalle grinfie di una religione che non ha inventato.
[Aderisco alla petizione De Mattei for President]
[Mi raccomando, leggete l'intervista: leggete come di fronte alla raffica di domande di Gnoli da mandare al tappeto qualsiasi persona di buonsenso, il professor De Mattei esca dal ring come uno di quei martiri che felici ricevevano gli schiaffi dei carnefici perché erano segni del Signore. Ecco, io di fronte a persone così senza esitazioni o dubbi, mi sento inadeguato, sbalordito, a volte persino intimorito. E mi chiedo cosa determini in qualcuno un simile pensiero forte e imperturbabile basato su incontestabili leggende, e perché io invece non ne sia beneficiario. Io non credo che De Mattei sia un rintronato. Sono io che barcollo, giunco pensante, alla ricerca di un senso, di un segno così preciso da dire: ecco, finalmente, ho trovato la via del Signore. Il problema principale mio, però, è che la mia testa è volta altrove, verso l'inquietudine, verso l'irresolutezza, verso lo scioglimento. Perché il giorno in cui un Assoluto mi dovesse visitare, io non vorrei esserci, vorrei essere altrove, per non farmi acchiappare, irrigimentare, imprigionare nella gabbia della fede. Io non voglio credere, voglio solo una mano. Preferisco quella umana].
[Mi raccomando, leggete l'intervista: leggete come di fronte alla raffica di domande di Gnoli da mandare al tappeto qualsiasi persona di buonsenso, il professor De Mattei esca dal ring come uno di quei martiri che felici ricevevano gli schiaffi dei carnefici perché erano segni del Signore. Ecco, io di fronte a persone così senza esitazioni o dubbi, mi sento inadeguato, sbalordito, a volte persino intimorito. E mi chiedo cosa determini in qualcuno un simile pensiero forte e imperturbabile basato su incontestabili leggende, e perché io invece non ne sia beneficiario. Io non credo che De Mattei sia un rintronato. Sono io che barcollo, giunco pensante, alla ricerca di un senso, di un segno così preciso da dire: ecco, finalmente, ho trovato la via del Signore. Il problema principale mio, però, è che la mia testa è volta altrove, verso l'inquietudine, verso l'irresolutezza, verso lo scioglimento. Perché il giorno in cui un Assoluto mi dovesse visitare, io non vorrei esserci, vorrei essere altrove, per non farmi acchiappare, irrigimentare, imprigionare nella gabbia della fede. Io non voglio credere, voglio solo una mano. Preferisco quella umana].
3 commenti:
http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2011/04/e-amen.html
E' la sindrome del martirio che fa parlare questi personaggi con una luce negli occhi. Il problema non sono mai loro, che basta darli in pasto ai leoni, il problema sono quelli che li mettono a vicepresiedere il CNR.
Esattamente
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