Qualcuno più edotto di me, mi spiega la differenza tra un Roberto De Mattei che sostiene che l'omosessualità fu la causa principale che determinò la decadenza e poi la caduta dell'Impero Romano, e un Giuliano Ferrara che sostiene, da par suo, che è giusto e sacrosanto riconoscere i diritti agli omosessuali, ma che, invece, è controproducente “per l'umanità” favorire la cultura gay la quale, oltre ai diritti "base", promuove il matrimonio tra omosessuali e, di conseguenza, la famiglia omosessuale con relativa adozione o fecondazione artificiale o utero in affitto?
A parte I
Ferrara ha letto male Darwin; e quando stasera l'ha chiamato in causa, è stato davvero paradossale. Certo, noi umani siamo frutto dell'evoluzione, come tutte le specie viventi. Ma i "geni egoisti", alla razza umana, le hanno dato la facoltà di emendarsi dal giogo evolutivo; ovvero di non esserne schiavi, di esserne coscienti se riprodursi o meno, se fare figli o se controllare la propria panspermia. Insomma, a guidare la specie umana, oltre ai geni, vi è un'altra variabile fondamentale: i memi, entità di informazione culturale che determinano e guidano le nostre scelte, le nostre decisioni, i nostri gusti, i nostri desideri ben più ormai di quanto faccia l'acido desossiribonucleico.
A parte II
Ammettiamo, per assurdo, che un mondo a maggioranza omosessuale provochi, in breve termine, l'estinzione della razza umana. Ma che cazzo! Non sarebbe questa una meraviglia per l'autentico pensiero religioso che aspetta con fervore l'Apocalisse e la venuta del Signore? In fondo, se il peccato causa l'ira di Dio, il quale, quando si arrabbia, smuove mari e monti colpendo innocenti e peccatori (tanto dopo Egli riconosce quasi sempre i suoi), un peccato montante, una sodomia crescente, insomma: una situazione di bordello generale non darebbe luogo alla grande resa dei conti finale?
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