Stanco, moi aussi, la mente vaga in cerca di un non-senso: visto che la rappresentazione della realtà del potere fa senso mi rifugio, privilegiato prigioniero, in regioni dove esso, potere, non può allungare la sua mano, dato che non le vede, non le percepisce tali regioni, tali ragioni, tali significati. E m'incanto. Cammino all'indietro, girando la testa di 180 gradi, così per non inciampare sui dannati in vita. Mi domando: ma se tutto questo che sta accadendo non fosse vero, se tutto fosse finzione... O anche se tutto fosse diverso e la realtà (del potere e dell'impotenza) avesse un'altra faccia, un'altra schiena... La mia fatica è che mi si spenge in gola ogni tentativo di ribattuta. Non riesco ad articolare un discorso e, anche se conosco poche persone che approvano ciò che accade, mi rendo conto che evito accuratamente di parlare con esse perché sento che perderei. Per me sono tutte Di Girolamo, tutti Alfano, tutti Cicchitto gli altri, e io ho una fottuta voglia di abbracciare il mondo, non di prenderlo a brani, ho voglia di baciarlo, non di schiaffeggiarlo, ho voglia di sussurrargli parole di amore scritte al computer, non di sputargli in faccia, ho voglia di gustare il sapore delle cose, non di vomitare.
Cerco la vita che non sia contagiata da un veleno di vecchia data, di cui ancora non sono riuscito a trovare un antidoto. Io, così impotente nel far cambiare idea agli altri, perché ho poca fede, perché credo poco, perché appena vedo uno dietro me che mi segue mi dico dove ho sbagliato.
E cambio strada.
4 commenti:
Separiamoci!
Oppure camminiamo a fianco
:·)
Allora guardiamoci alle spalle. :)
Hey! Vengo anch'io!
(il primo che dice "no, tu no" si becca qualche wildest-commento)
N.
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